Ottimo avvio per Creval a Piazza Affari. Le azioni della banca valtellinese, a mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni, segnano con un rialzo del 3,2% a 0,1044 euro, grazie all’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, che ha visto sottoscrizioni pari all’83,1% dell’ammontare (581,6 milioni).
Si tratta dunque di un grande successo, con il direttore generale Mauro Selvetti che, rivolgendosi alla stampa, ha affermato: “Se considero il punto da cui siamo partiti e la dimensione dell’operazione rispetto alla capitalizzazione, penso che ci siano i motivi per essere soddisfatti”.
Secondo le indiscrezioni, gli investitori istituzionali (in particolare anglosassoni) avrebbero sottoscritto tra l’80/90% dell’offerta, mentre il restante 10/20% dovrebbe essere finito al retail. Al momento non si conoscono le mosse dell’imprenditore francese Denis Dumont, titolare di una quota di oltre il 5%, che aveva annunciato prima dell’operazione la sua adesione pro-quota.
Gli investitori istituzionali, quindi, hanno trovato credibile il piano di rilancio predisposto dal management e si ritroveranno in portafoglio una banca ripulita e potenzialmente aggregabile con altri istituti.
Lo scenario che sembra delinearsi post aumento, dunque, è quello della formazione di una public company, con i grandi fondi internazionali a fare la parte del leone.
Tornando all’operazione, si ricorda che il consorzio (fermo restando il loro impegno di garanzia per l’intero ammontare dell’aumento di capitale) hanno siglato, prima dell’avvio dell’offerta, accordi di sub-garanzia di prima allocazione per un ammontare complessivo massimo di 55 milioni con Algebris, Credito Fondiario e Dorotheum.
Aggiungendo questo importo ai 581,6 milioni già raccolti, si raggiunge un ammontare di 636,6 milioni, pari al 91% del totale.
Resterebbero quindi da sottoscrivere altri 64 milioni. I diritti di opzione non esercitati saranno offerti in Borsa dal 13 al 19 marzo e non dovrebbe essere difficile trovare altri investitori interessanti ad entrare nella partita.