Chiusura poco mossa per i listini europei, mentre Wall Street viaggia in rialzo di oltre un punto percentuale dopo il report di febbraio sul mercato del lavoro statunitense e l’apertura in rialzo di Wall Street.
A Milano il Ftse Mib archivia gli scambi sostanzialmente invariato (+0,1% a 22.745 punti), in linea con il Dax di Francoforte (-0,1%) mentre il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) avanzano leggermente. Il listino milanese chiude comunque la settimana in positivo del 3,8%, dopo un avvio debole condizionato dall’esito elettorale.
Tornando alla giornata di oggi, il rapporto del Dipartimento del Lavoro americano ha dipinto un quadro roseo per il mercato a stelle e strisce, con 313 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo (a fronte dei 205 mila stimati e dei 239 mila di gennaio) e un tasso di disoccupazione stabile al 4,1% (consensus 4%), ma senza le pressioni inflazionistiche che avevano preoccupato gli investitori il mese scorso. I salari medi orari infatti hanno segnalato un lieve rallentamento rispetto a gennaio, allontanando i timori di interventi più restrittivi da parte della Fed.
Gli operatori intanto hanno assimilato i messaggi provenienti dalla Bce, che ha eliminato il riferimento al possibile incremento del Qe in caso di peggioramento dell’outlook, e i timori legati al programma protezionistico di Trump, dopo la firma sul provvedimento che introdurrà i dazi su acciaio e alluminio, con l’esclusione di Canada, Messico ed eventualmente di altri Paesi. Accolto positivamente, invece, il prossimo incontro fra il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente degli Stati Uniti, che potrebbe avvicinare la denuclearizzazione del Paese asiatico.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro resta poco mosso in area 1,232 e il dollaro/yen risale a 106,9, sostenuto dal job report Usa dopo che in mattinata la Bank of Japan ha confermato la politica monetaria accomodante.
Tra le materie prime l’oro non si distanzia molto dai 1.320 dollari l’oncia, mentre rimbalza il petrolio, con Wti e Brent in progresso di 2,5 punti percentuali rispettivamente a 61,7 e 65,2 dollari al barile. In aumento i rendimenti obbligazionari, con il Btp che torna in area 2% e lo spread poco mosso a 135 punti base.
A Piazza Affari acquisti su TENARIS (+3,6%), che beneficia in parte dell’esclusione di Canada e Messico dai dazi sull’acciaio, e ATLANTIA (+3%), in trattativa con la spagnola Acs per dividersi gli asset di Abertis.
Chiude a +1,1% TELECOM ITALIA, dopo alcune oscillazioni in positivo e in negativo, sempre al centro dell’attenzione per le vicende legate al fondo Elliot. Sottotono BPER (-2,2%), BANCO BPM (-2,4%) e UBI (-2,6%) tra le banche, realizzi su MEDIASET (-1,8%) dopo gli acquisti di ieri e vendite su FERRAGAMO (-1,6%), che ha presentato ieri a mercati chiusi i risultati 2017.
Fuori dal listino principale vola CREVAL (+6,6%) in scia all’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, chiusosi ieri con sottoscrizioni pari all’83,1%, corrispondenti a 581,6 milioni.