Borse europee prudenti in attesa dei dati americani sul mercato del lavoro. Intorno alle 12:10 scambiano poco sotto la parità il Ftse Mib di Milano (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,3%) mentre il Cac 40 di Parigi, il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) sono sostanzialmente invariati.
Nel primo pomeriggio verrà diffuso il job report di febbraio, da leggere in chiave Fed in vista della riunione del 20 e 21 marzo in cui dovrebbe esserci il primo ritocco ai tassi del 2018. I mercati intanto sembrano aver assimilato i timori della settimana legati all’agenda protezionistica di Trump, dopo la firma sul provvedimento per introdurre i dazi su acciaio e alluminio. Gli operatori, invece, accolgono con ottimismo l’invito del leader nordcoreano Kim Jong Un, accettato dal presidente degli Stati Uniti, per un meeting che potrebbe rappresentare un passo importante verso la denuclearizzazione del Paese asiatico.
Sul Forex il cambio euro/dollaro viaggia poco sotto quota 1,23 dopo essere sceso ieri in seguito alla riunione della Bce. L’Eurotower ha lasciato invariati i tassi di interesse, come ampiamente previsto, ma ha eliminato dal comunicato il riferimento al possibile incremento del Qe in caso di peggioramento dell’outlook. Il dollaro/yen è risalito a 106,7 dopo che la Bank of Japan ha confermato la politica monetaria accomodante.
Tra le materie prime, arretra leggermente l’oro, in area 1.320 dollari l’oncia, mentre rimbalza timidamente il petrolio, anche se si appresta a chiudere la settimana in calo con Wti e Brent rispettivamente a 60,6 e 64,2 dollari al barile, penalizzati dai timori per l’aumento della produzione shale statunitense.
Nel comparto del reddito fisso, infine, il rendimento del decennale italiano resta all’1,98%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 134 punti base.
A Piazza Affari proseguono gli acquisti su ATLANTIA (+2,8%), in trattativa con la spagnola Acs per dividersi gli asset di Abertis. Bene anche LEONARDO (+2,7%), più arretrata TELECOM ITALIA (+0,7%), sostenuta dalle speculazioni legate alla scalata del fondo Elliott. Sottotono la maggior parte delle banche e FERRAGAMO (-1,6%) che ha presentato ieri a mercati chiusi i risultati 2017.