Il gruppo Azimut ha registrato nel 2017 ricavi totali pari a 810,5 milioni (+14,9% a/a). Bene tutte le componenti del business ma soprattutto le commissioni di gestione, cresciute del 16,9% a 606,6 milioni rispetto all’anno precedente. Un andamento legato alla crescita delle masse che hanno raggiunto i 50,4 miliardi, superando il target al 2019 con due anni di anticipo.
Il gruppo Azimut archivia il 2017 con ottimi risultati e centrando con anticipo alcuni degli obiettivi del piano al 2019. In particolare, la raccolta record di 6,8 miliardi porta le masse totali a 50,4 miliardi e permette di superare con due anni di anticipo i 50 miliardi del target al 2019. Un risultato ottenuto anche grazie alla campagna di crescita internazionale, che ha visto il gruppo guidato da Sergio Albarelli realizzare diverse acquisizioni e accordi in Paesi esteri, con un focus soprattutto su Australia e Brasile.
La strategia si è tradotta anche in apprezzabili risultati economici, con i ricavi che si sono attestati a 810,5 milioni (+14,9% a/a) e un utile netto pari a 214,8 milioni (+24,4% a/a). Il risultato netto, senza considerare il costo straordinario di 5,3 milioni legato al buyback dei bond convertibili realizzato nel secondo trimestre 2017, si sarebbe attestato a 220 milioni, cifra che rappresenta il secondo migliore risultato di sempre.
Nella tabella seguente riportiamo il conto economico di Azimut.
Il totale ricavi ha toccato gli 810,5 milioni, in aumento del 14,9% rispetto al 2016. La crescita è stata trainata soprattutto dalle commissioni di gestione, salite del 16,9% annuo a 606,6 milioni, a testimonianza della solidità del business. Bene anche i ricavi assicurativi, che hanno messo a segno un incremento del 26,7% a 48,9 milioni rispetto al periodo di confronto. In rialzo, anche se in misura inferiore, anche le commissioni variabili, che hanno toccato i 136,4 (+4,3% a/a) e gli altri ricavi pari a 18,7 milioni (+7,3% a/a).
Il contenuto incremento dei costi di acquisizione, che si sono fissati a 337,5 milioni (+3,7% a/a), ha determinato un consistente balzo in avanti del margine lordo cresciuto del 24,4% a 473,1 milioni rispetto al 2016.
I costi complessivi sono ammontati a 195 milioni (+11,5% a/a), spinti da un incremento del costo del personale pari a 83,3 milioni (+14,9% a/a), accompagnato da un inferiore aumento degli altri costi operativi pari a 111,7 milioni (+9,1% a/a).
In base alle citate dinamiche, il reddito operativo ha segnato un progresso del 35,4% annuo a 278,1 milioni. Superiori oneri finanziari pari a 22,7 milioni (+61,1% a/a) e un maggiore saldo negativo della gestione straordinaria pari a -8,1 milioni (+28,3% a/a), hanno portato a un reddito ante imposte pari a 247,3 milioni (+33,7% a/a).
Dopo tasse per 21,4 milioni (+181,6% a/a) e interessi di terzi per 11,1 milioni (+140,8% a/a), l’utile netto si è fissato a 214,8 milioni (+24,4% a/a).
Nella tabella seguente riportiamo lo stato patrimoniale del gruppo Azimut.
Il patrimonio totale a fine 2017 si attesta a 50,4 miliardi (+16% rispetto alla fine del 2016), comprensivo del risparmio amministrato e gestito da case terze direttamente collocato (40,2 miliardi le masse gestite internamente).
La posizione finanziaria netta consolidata a fine dicembre risulta positiva per 134,9 milioni, in diminuzione rispetto ai 192,2 milioni del 31 dicembre 2016. Nel 2017 sono stati pagati dividendi ordinari per circa 133 milioni, sono state fatte acquisizioni all’estero per circa 32 milioni e, in data 30 giugno 2017, si è proceduto al rimborso delle rate del senior loan per un importo complessivo pari a 10 milioni. Inoltre, si ricorda che la posizione finanziaria netta include anche le prime tranche di buyback effettuate nel 2017 per complessivi 70 milioni circa.
Il cda ha deliberato di proporre all’assemblea dei soci, la cui convocazione è prevista per il 24 aprile 2018, la distribuzione di un dividendo di 2 euro per azione al lordo delle ritenute di legge, il doppio rispetto alla cedola di 1 euro per azione del 2016.
Il dividendo di 2 euro sarà pagato per il 50% in contanti e per il rimanente 50% in azioni proprie detenute in portafoglio dalla società. Pertanto, ogni azionista riceverà (al lordo delle ritenute di legge) 1 euro in contanti (con pagamento a partire dal 23 maggio 2018, data stacco cedola 21 maggio 2018 e record date 22 maggio 2018), oltre all’assegnazione gratuita di azioni Azimut Holding in ragione di ogni azione ordinaria ogni 18 azioni ordinarie possedute (per un totale di 7.246.290 azioni). Le predette azioni gratuite (tutte detenute come azioni proprie in portafoglio della società) saranno assegnate previo stacco cedola in data 21 maggio 2018.
I diritti frazionari risultanti dall’assegnazione delle azioni verranno monetizzati sulla base del prezzo ufficiale risultante dalle transazioni effettuate nell’ultimo giorno di mercato aperto precedente la data di stacco della cedola senza aggravio di spese, commissioni o altri oneri a carico degli azionisti. Sulla base del prezzo ufficiale dell’azione registrato il 7 marzo 2018, pari a 18,03 euro, il dividendo complessivo corrisponde a circa 2 euro per azione.
Sergio Albarelli, Ceo del gruppo, sottolinea: “Siamo orgogliosi di potere presentare il secondo miglior utile netto della storia di Azimut, raggiunto grazie all’impegno di tutti coloro che quotidianamente lavorano nel gruppo. Un efficace controllo dei costi e un sostanziale miglioramento della redditività hanno in particolare contribuito a raggiungere questo importante traguardo. I risultati conseguiti nell’anno appena concluso ci permettono di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 2 euro, equivalente a un pay-out superiore al 100% e con il più alto yield delle società dell’indice Ftse Mib. Valori ancora più significativi in quanto realizzati da una growth company italiana”.