Quella iniziata oggi si preannuncia una settimana molto importante per il trattamento contabile dei crediti problematici.
Mercoledì arriverà la proposta definitiva delle Commissione Europea per la gestione dei crediti deteriorati, mentre giovedì è attesa la versione definitiva dell’Addendum della Bce.
Secondo le ultime indiscrezioni circolate, la Commissione Ue prevede una copertura integrale ma progressiva in due anni per i crediti chirografari e in otto anni per quelli garantiti, anche qui con accantonamenti progressivi.
A differenza di quanto previsto dalla bozza di Addendum messa a punto dalla Vigilanza della Bce, la norma elaborata dalla Commissione dovrebbe riguardare solo i nuovi npl nati dai crediti erogati dopo l’approvazione delle norme e non dai nuovi crediti deteriorati scaturiti anche dal monte prestiti esistente.
Le norme che verranno presentate dalla Commissione impatteranno sui cosiddetti requisiti patrimoniali di primo pilastro e saranno vincolanti.
Inoltre, il documento preparato dell’organismo comunitario dovrebbe contenere regole per la creazione di piattaforme nazionali per gestire sofferenze bancarie (bad bank), provvedimenti per favorire la vendita dei titoli di cattiva qualità sul mercato secondario; i primi passi per promuovere una futura possibile armonizzazione dei diritti fallimentari e, infine, standard comuni sugli accantonamenti sugli npl allo scopo di fare chiarezza e introdurre maggiore omogeneità.
L’Addendum definitivo che verrà comunicato dalla Vigilanza della Bce presieduta da Danièle Nouy, invece, verrà applicato caso per caso a ciascuna banca impattando sui
cosiddetti requisiti di secondo pilastro e non saranno vincolanti. La prima versione, aspramente criticata, prevedeva la copertura integrale in due anni per i crediti non garantiti e in sette anni per quelli secured.
Intorno alle 13:15 il Ftse Italia Banche guadagna un modesto 0,1%, in attesa delle divulgazioni definitive.