Carige – Proseguono gli acquisti per la lotta al controllo

Ancora in rialzo Carige a Piazza Affari, arrivata a segnare un +4,5% poco prima delle 10:00, in attesa delle mosse di vecchi e nuovi azionisti in vista di un nuovo equilibrio nell’assetto della governance. Rialzo poi contenuto al +3,4% verso le 10:30, ma con elevati volumi. A metà mattina sono passati di mano 619 milioni di azioni, cifra vicina alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a 671 milioni. Intanto, l’Ad Paolo Fiorentino si è augurato che i diversi soci possano parlarsi per trovare un accordo. E ha anticipato che i primi mesi del 2018 mostrano un andamento incoraggiante dei conti.

Scatta al rialzo Carige, in attesa delle prossime mosse degli azionisti, vecchi e nuovi, della banca genovese. Oggi poco prime delle ore 10:00 le azioni dell’istituto guidato da Paolo Fiorentino sono arrivate a evidenziare un rialzo del 4,5% a 0,0092 euro, per poi riportare l’incremento al 3,4% alle 10:30. Il tutto con un buon volume di scambi. Questa mattina sono già passati di mano 619 milioni di pezzi, contro una media degli ultimi trenta giorni di 671 milioni.

L’assetto azionario di Carige deve infatti definire un nuovo equilibrio. Dopo l’ingresso del finanziere Raffaele Mincione con una quota del 5,4% e la sua richiesta, respinta al mittente, di avere un posto nel cda, ci si attende quale sarà il prossimo passo. Una delle possibilità, indicata da alcune indiscrezioni finanziarie, è che Mincione possa chiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria per avanzare la proposta di revoca del board e la nomina di una nuova lista. Una facoltà che gli è data dalla sua quota azionaria superiore al 5% e che potrebbe essere anticipata da un rafforzamento della propria posizione, fino a un massimo consentito senza autorizzazioni del 9,9%, in vista di un’eventuale conta dei voti.

Per le stesse ragioni anche l’attuale azionista di maggioranza, Vittorio Malacalza, potrebbe decidere di incrementare la propria quota dall’attuale 20,6% al 28% a cui è stato autorizzato dalla Bce in vista di uno show down in assemblea.

Intanto, l’Ad Fiorentino sottolinea l’importanza di queste dinamiche che riguardano l’azionariato garantiscano comunque un approccio costruttivo per le prospettive della banca il cui andamento, nel primo scorcio del 2018, appare positivo. Il manager si dichiara soddisfatto quanto all’andamento economico di gennaio e febbraio “per i numeri e per le attitudini, il lavoro che stanno facendo le persone è importante”.

Quanto alle vicende sul controllo, Fiorentino rileva che “la banca in questo momento ha bisogno di stabilità. Come manager lavoro perché ci sia. Elementi che possano creare instabilità non sono l’ideale, ma poi naturalmente ognuno gestisce i propri diritti garantiti dal codice e capisco che il diritto possa prevalere sull’opportunità”.

Fiorentino ha definito il rapporto con Malacalza “improntato su una dialettica impegnativa ma costruttiva”. Il primo socio di Carige è noto per le sue forti prese di posizione e per il suo carattere acceso. Entrato in rotta di collisione con il precedente Ceo Guido Bastianini, ha determinato la sua sostituzione con Fiorentino. Ma anche recentemente non sono mancate frizioni. Dopo la conclusione dell’aumento di capitale, aveva scritto una lettera criticandone la gestione nei confronti dei consulenti per i costi (52 milioni) e la comunicazione. E, secondo alcuni rumor, nell’ultimo board sarebbe uscito prima della conclusione.

Fiorentino dichiara di avere avuto contatti anche con il nuovo socio. “Ho scambiato qualche opinione con Mincione e mi ha confermato che è entrato perché condivide il piano di rilancio. Mi sembra che gli azionisti vogliano tutti la stessa cosa: magari se si parlassero potrebbero andare d’accordo”.