Alberto Minali, Ad di Cattolica, in in’intervista ha fatto il punto della situazione spaziando dalla riforma della governance (parlando anche dell’azionista Warren Buffet) alle aspettative sul business dopo il piano industriale 2018/20 presentato a fine gennaio.
Warren Buffet, azionista di Cattolica con circa il 9% del capitale detenuto tramite la Berkshire Hathaway, potrebbe fare il suo ingresso nel board della compagnia veronese.
Ad affermarlo in un’intervista è stato il Ceo Alberto Minali, aggiungendo di essere in attesa di un’eventuale decisione in tal senso una volta che saranno approvate alcune modifiche alla governance.
Per il momento, precisa il manager, “Berkshire Hathaway è interessata soprattutto a al business e al flusso di dividendi, oltre ad essere uno dei nostri più importanti riassicuratori”.
Positiva la reazione a Piazza Affari, con il titolo che intorno alle 10:50 guadagna il 3,6% a 9,57 euro mentre l’indice di settore sale dello 0,6 per cento.
L’Ad ha ricordato che il modello di governo della compagnia manterrà l’attuale forma cooperativa, ma sarà però adeguato alle migliori best practice internazionali, così come previsto dal piano industriale presentato a fine gennaio. In particolare, verrà introdotta per gli investitori istituzionali la possibilità di avere un rappresentante in cda oltre una certa soglia di possesso (ancora da stabilire). Inoltre, si passerà al sistema monistico e il numero dei consiglieri verrà ridotto dagli attuali 23 a un numero ancora da decidere.
Minali si è poi soffermato sul business, precisando che nel ramo danni il gruppo punta a ridurre la dipendenza dal segmento Rc auto (pur profittevole), con un ribilanciamento a favore di quello non auto, ampliando l’offerta con prodotti di copertura dedicati alla Pmi.
Nel ramo vita, invece, la compagnia veneta punta ad aumentare il peso del ramo III, unit linked e prodotti ibridi associati a prodotti tradizionali di ramo I. Riguardo a questi ultimi, il gruppo mira a ridurne il peso.
Per entrambi i segmenti giocherà un ruolo fondamentale la partnership nella bancassurance siglata a fine 2017 con Banco Bpm, che comporterà un aumento delle riserve di circa 9 miliardi. In termini di nuova produzione, invece, l’intesa apporterà 3 miliardi nel vita e 140 milioni nel danni.
Il manager ha fatto presente che Cattolica vuole aumentare la diversificazione dei canali distributivi, che ora avviene tramite le 1.500 agenzie del gruppo e attraverso il canale bancario con Banco Bpm oltre alle collaborazioni già in essere con Ubi e Iccrea. Inoltre, verrà posta in essere un’ulteriore ampliamento verso il mondo dei broker, attualmente poco utilizzato.
Minali ha fatto presente che la rivisitazione della prima linea manageriale è di fatto completa.
Quanto allo scenario competitivo, il manager ha detto di aspettarsi un processo di consolidamento nel mercato assicurativo italiano, in cui anche Cattolica potrà svolgere un ruolo di aggregatore ma solo in futuro.
Dall’insediamento di Minali, avvenuto il 1° giugno 2017, le azioni si sono apprezzate di quasi il 27 per cento. L’altro catalizzatore della performance del titolo è stato l’ingresso nell’azionariato di Warren Buffett lo scorso 5 ottobre 2017.