Fca – Il naufragio del deal con Geely

Torna centrale il tema dell’M&A per il gruppo guidato da Sergio Marchionne, dopo che Automotive News ha riportato alcuni rumors sul naufragio del deal tra Fca e Geely. La scorsa estate, la casa di Detroit aveva smentito di aver avuto contatti con il gruppo cinese e tecnicamente aveva detto la verità.

Secondo le indiscrezioni, infatti, Geely non si era incontrata con Fca ma con il suo azionista di maggioranza Exor, la holding della famiglia Agnelli. L’offerta iniziale dei cinesi valutava il gruppo italo americano 20 miliardi di euro, pari a 13,9 euro per azione, alzata poi a 22 miliardi (14,4 euro per azione), ma incassando in entrambi i casi un rifiuto.

I rumors indicano che Exor fosse convinta di poter estrapolare maggior valore vendendo separatamente gli asset di Fca. In tale scenario, il primo step sarebbe stato lo spin-off o la cessione di Magneti Marelli, opzione che resta tutt’ora centrale nei piani di Sergio Marchionne, a cui seguirebbe la vendita di Alfa Romeo e Maserati insieme.

Il terzo passo vedrebbe la cessione dei brand Jeep e Ram in un unico “pacchetto”, concludendo poi con la vendita della rimanente parte del business in area Emea e in America Latina a un quarto diverso acquirente, preferibilmente un gruppo cinese.

La seconda ipotesi avanzata da Automotive News, invece, è che Fca fosse disposta ad accettare l’offerta da 22 miliardi, escludendo però dall’operazione Alfa Romeo e Maserati. Geely rifiutò e le trattative si interruppero a fine agosto.