Chiude la settimana borsistica a 26.693 punti il Ftse Italia Servizi Pubblici, in rialzo del 3,4% dopo il ribasso di 3,7 punti percentuali realizzato nella settimana dal 26 febbraio al 2 marzo. La performance degli ultimi 5 giorni è stata tuttavia inferiore rispetto a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities (+4,3%) e a quella del Ftse Mib (+3,8%).
Torna a salire il rendimento del Btp a 10 anni, attestatosi al 2% dal precedente 1,95% registrato nel precedente venerdì. Rimane invece pressoché stabile lo yield del Bund di pari scadenza, sceso di un basis point allo 0,64 per cento.
Ottava positiva per tutti i titoli Big Cap, con Italgas (+5,5%) che è riuscita a mettere a segno la miglior performance settimanale, mentre in coda al comparto troviamo, seppur con una performance positiva, Snam (+1,9%) e Terna (+1,9%).
In rialzo anche i corsi azionari di Enel (+3,8%), società che ha smentito ufficialmente, insieme a Cassa Depositi e Prestiti, le indiscrezioni riguardanti possibili cambiamenti di strategia per il finanziamento del piano d’investimento di Open Fiber.
Il gruppo guidato da Francesco Starace ha annunciato inoltre che la controllata Enel Green Power North America ha avviato nel Kansas (USA) la realizzazione del parco eolico Diamond Vista, per una capacità installata di 300 MW e un investimento stimato in 400 milioni di dollari.
Nell’ambito delle Mid Cap emerge il deciso spunto rialzista ERG (+14,4%) in scia alla pubblicazione dei risultati consolidati in forte crescita nel 2017, nonostante la minore ventosità e piovosità, con il top management che ha deciso la distribuzione di un dividendo pari a 1,15 euro per azione. Importante anche la riduzione dell’indebitamento, arrivato a 1,23 miliardi dagli 1,55 miliardi di fine dicembre 2016.
Il gruppo guidato da Luca Bettonte ha inoltre comunicato al mercato il nuovo piano industriale al 2022, nel quale è prevista la distribuzione di un dividendo ordinario di 0,75 euro.
Erg ha inoltre annunciato la cessione al fondo Greencoat UK Wind del 100% di Brockaghboy Windfarm, società di diritto inglese titolare del parco eolico da 47,5 MW realizzato in Irlanda del Nord. Il cash in per il gruppo genovese sarà pari a 108 milioni di euro, di cui 79 a totale copertura degli investimenti effettuati.
Salgono anche le quotazioni di Iren (+5%), grazie alla diffusione di risultati economici in crescita, evidenziando nello specifico un utile netto di gruppo pari a 237,7 milioni, in aumento del 32,2 per cento. Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti un dividendo per azione pari a 0,07 euro, in crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Gli investimenti tecnici hanno raggiunto quota 357,3 milioni (+32,3%). L’Ad, Massimiliano Bianco, ha affermato inoltre durante la conference call che sul fronte M&A sono allo studio 20 dossier di società piccole, contando di finalizzare alcune operazioni nel 2018.
La scorsa settimana Iren ha ricevuto dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato il via libera all’acquisizione del gruppo Acam. Infine, la controllata Ireti ha perfezionato il trasferimento della propria partecipazione pari al 49,88% nel capitale della società slovena Mestni Plinovodi ad Adriaplin, controllata da ENI.
Saldo settimanale positivo anche per Hera (+1,2%), con il gruppo guidato Tomaso Tommasi di Vignano che ha annunciato che le assemblee degli azionisti di Megas.Net e Marche Multiservizi (posseduta al 49,59% dal gruppo Hera) hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Megas.Net in Marche Multiservizi.
Tra le Small Cap si distingue Falck Renewables (+9,7%), con il gruppo guidato da Toni Volpe che ha riportato nel 4° trimestre 2017 un Ebitda pari a 45,5 milioni, registrando un incremento del 13,3% a/a e un Ebit pari a 21,9 milioni (+43%). Il Cda ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,053 euro per azione.
Guadagna quasi un punto percentuale Acsm-Agam (+0,9%), società che ha comunicato il trasferimento della propria partecipazione del 49,88% nel capitale della slovena Mestni Plinovodi ad Adriaplin, società controllata da Eni. Il prezzo dell’operazione, corrisposto interamente per cassa, è pari a circa 8 milioni e comporterà una plusvalenza di 3,7 milioni.
Il Cda di Acsm-Agam ha convocato inoltre per il prossimo 9 aprile l’assemblea straordinaria per l’approvazione della creazione della super-utility lombarda.
Affonda Gruppo Waste Italia (-70%), società che ha registrato una perdita netta di 138,9 milioni registrata nel 2016 e di 30,9 milioni nel 2017. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2017 risulta quindi negativo per 75,2 milioni, escludendo le riserve in conto futuro aumento di capitale di 9,6 milioni destinate dal socio di riferimento Sostenya Group. La società ha inoltre annunciato la cessazione anticipata, avanzata dalla società di revisione PriceWaterhouseCoopers, dell’incarico di revisione legale per il venir meno del requisito dell’indipendenza.