Dopo la fase dei tagli, inizia per Carige la fase della ricostruzione e sviluppo. Un rilancio che, nelle intenzioni dell’Ad Paolo Fiorentino, passa per l’attività di gestione del risparmio gestito.
Ieri il cda di Carige, infatti, ha approvato il progetto di rilancio della controllata banca Cesare Ponti e autorizzato l’inserimento di un nuovo team manageriale nel private bank. Una svolta, quindi, rispetto alle ipotesi passate quando la banca Ponti era indicata tra le possibili controllate da dismettere nell’ottica di un rafforzamento patrimoniale.
Secondo alcune fonti di stampa, per guidare l’area private banking potrebbe essere chiamato Salvatore Pignataro, attuale vice direttore e responsabile del private banking di Banca del Fucino.
Intanto oggi a Piazza Affari prosegue il deciso rialzo di Carige, con i titoli che segnano un +4,4% a 0,0094 euro, il tutto con elevati volumi degli scambi. Nella mattinata, prima delle ore 10:00, sono passate di mano 485 milioni di azioni contro una media di 685 negli ultimi tre mesi.
Sullo sfondo proseguono, infatti, le mosse sull’azionariato della banca che ha registrato l’ingresso del finanziare Raffaele Mincione con una quota del 5,4 per cento.
A tale proposito Fiorentino ha dichiarato: “Registro un interesse, intorno alla banca, da parte di investitori istituzionali; e questo non può che fare piacere a tutti perché, evidentemente, testimonia il fatto che il nostro lavoro viene percepito dall’esterno in maniera positiva. Ritengo sia un valore per tutti. Ci sono partite che ovviamente noi non controlliamo ma le osserviamo. L’importante è concentrarsi su quello che è la nostra missione. Ciò che è fuori dal mio perimetro mi interessa, ma non mi trova coinvolto”.
Riguardo alle ultime mosse dell’Ad non è ben chiara, invece, la posizione del principale socio Vittorio Malacalza che ieri non ha presenziato al cda in cui ricopre il ruolo di vice presidente, mentre aveva lasciato anticipatamente la precedente riunione del board senza votare l’approvazione del bilancio.