Credit Suisse ha avviato la copertura sul titolo con giudizio ‘outperform’ e un target price di 121,66 euro (150 dollari), pari a un up side di circa il 20% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.
La banca d’affari svizzera stima un tasso medio annuo di crescita dei ricavi del 9% fino al 2022, anche grazie all’introduzione di nuovi modelli quali la ibrida nel 2019 e un’utility nel 2020/2021. La scorsa settimana, nel corso del Salone dell’auto di Ginevra, l’ad Sergio Marchionne aveva confermato che la casa di Maranello aumenterà le vendite a oltre 10 mila vetture all’anno, anche grazie allo sviluppo di un suv Ferrari.
Ciò, insieme a un effetto prezzi positivo, dovrebbe contribuire a spingere la marginalità verso livelli dei marchi del lusso come Hermès, pari al 36,5% rispetto al 30% attuale della Rossa. Una previsione condivisa anche dal management del Cavallino, che in occasione della pubblicazione dei risultati 2017 aveva dichiarato di attendersi un Ebitda di oltre 2 miliardi non oltre il 2022, dopo aver superato nel 2017 il traguardo di 1 miliardo con due anni di anticipo rispetto a quanto previsto nel momento dello spinoff da Fca a fine 2015.
Attualmente Ferrari tratta a 32,77 volte il P/E 2018 e a 18,08 volte l’EV/EBITDA 2018, rispetto a multipli di Hermès pari a 37,22x il P/E 2018 e a 20,72x l’EV/EBITDA 2018 (fonte Bloomberg).
Da rilevare, infine, che secondo i dati raccolti da Bloomberg, i giudizi degli analisti su Ferrari si dividono in 11 ‘buy’, 6 ‘hold’ e 5 ‘sell’, con un target price medio a 12 mesi pari a 105,82 euro.