Poco prima di mezzogiorno i principali listini europei scambiano in frazionale rialzo, in attesa del rapporto statunitense sull’inflazione di febbraio. Leggeri progressi per il Dax di Francoforte (+0,2%), il Ftse Mib di Milano (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%), mentre l’Ibex 35 di Madrid avanza dello 0,8% e il Ftse 100 di Londra è sostanzialmente invariato.
L’attenzione degli operatori è focalizzata sul dato americano in uscita alle 13:30, che potrebbe fornire indicazioni importanti sulle prossime mosse di politica monetaria della Fed. Una lettura sotto il consensus (+0,2% mensile,+2,2% annuo, +1,8% il dato core), anche alla luce della debole crescita dei salari emersa dal job report di venerdì, dovrebbe consolidare le aspettative di tre rialzi dei tassi di interesse nel 2018, riaccendendo l’appetito per il rischio tra gli investitori.
Sempre sul fronte macro, si segnala che l’Ocse ha alzato le stime sul Pil mondiale e dell’Eurozona, ma ha lasciato invariate quelle relative all’Italia, per la quale prevede una crescita dell’1,5% nel 2018 e dell’1,3% per l’anno successivo. A livello nazionale, infine, la disoccupazione è scesa all’11% nel quarto trimestre 2017 dall’11,2% del trimestre precedente.
Intanto, sul Forex, il cambio euro/dollaro viaggia a 1,233, mentre il dollaro/yen risupera quota 107 con il Giappone alle prese con lo scandalo che coinvolge il Ministro delle Finanze, Taro Aso, e la moglie del premier Shinzo Abe.
Tra le materie prime, l’oro scivola poco sotto i 1.320 dollari l’oncia. Variazioni contenute anche per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 61,6 e 65,1 dollari al barile, sempre parzialmente frenati dai timori che la solida domanda globale possa non essere sufficiente ad assorbire la crescente offerta statunitense.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano resta in area 2%, separato da uno spread con il Bund tedesco di 137 punti base.
Tornando a Piazza Affari, proseguono gli acquisti su UNIPOL (+3,8%) in scia all’upgrade da parte di Kepler Cheuvreux da ‘hold’ a ‘buy’ con un target price pari a 4,60 euro. Ancora in rialzo ITALGAS (+2,3%) dopo i risultati, ben intonate anche le altre utilities tra cui SNAM (+1,1%) in attesa dei conti e i petroliferi SAIPEM (+1,7%) ed ENI (+1,3%).
Poco mossa ATLANTIA (-0,4%) che avrebbe trovato l’accordo con Acs per dividersi il controllo di Abertis.
Scivola in fondo al listino, invece, MEDIASET (-3,3%), penalizzata dal downgrade di JP Morgan da ‘neutral’ ad ‘underweight’ con prezzo obiettivo passato da 3,20 a 3,10 euro.