Le borse europee hanno chiuso la prima seduta della settimana poco mosso, rallentate nel finale dall’andamento incerto di Wall Street in attesa della diffusione oggi dei dati sull’inflazione americana. A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,1% a 22.765 punti.
In calo le quotazioni del greggio sui timori di un aumento della produzione Usa, con il Brent (-0,9%) a 64,5 dollari e il Wti (-0,9%) a 61 dollari. Secondo i dati Baker Hughes pubblicati lo scorso venerdì sera, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti è diminuito per la prima volta in circa due mesi, ma nonostante ciò l’attività rimane più alta rispetto a un anno fa.
Bene il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che ha segnato un +0,9%, rispetto al +0,2% del corrispondente indice europeo, grazie soprattutto al rialzo di Eni (+0,9%). La società del cane a sei zampe ha beneficiato della revisione al rialzo da parte di Moody’s del rating a lungo termine da ‘Baa1’ ad ‘A3’, con outlook negativo.
Il gruppo, inoltre, ha comunicato di aver concordato la cessione a Mubadala Petroleum di una quota del 10% di Zhor per 934 milioni di dollari, oltre alla firma di due Concessione Agreement negli Emirati Arabi per un corrispettivo di circa 875 milioni di dollari complessivi e una durata di 40 anni.
Sempre tra le big cap del comparto, arretrano invece Saipem (-1,3%) e Tenaris (-1,%%), mentre nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni spicca Saras (+7,6%) dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali e del nuovo piano industriale al 2021.
Infine, Maire Tecnimont (+0,9%) ha comunicato di essersi aggiudicato un nuovo contratto da 180 milioni di dollari nelle Filippine.