E’ ormai imminente la sentenza della Corte Costituzionale in merito alla riforma, varata dal Governo Renzi, che prevede la trasformazione delle banche popolari in spa. L’udienza è fissata per il prossimo 20 marzo.
È quanto ha ricordato alla stampa Corrado Sforza Fogliani, presidente di Assopopolari, aggiungendo che “tra circa venti giorni/un mese potrebbero esserci alcune novità. Questi sono, di norma, i tempi tecnici; poi, vista la complessità della materia, le tempistiche potrebbero anche variare”.
Una possibile estensione dei tempi tecnici potrebbe derivare dall’attuale situazione di incertezza politica determinata dall’esito delle elezioni, tenutesi lo scorso 4 marzo. Sforza Fogliani ha sottolineato che “Naturalmente la decisione della Consulta è inappellabile ma il nuovo governo sarà comunque tenuto ad agire”.
Ad oggi, solo Banca Popolare di Sondrio e quella di Bari non si sono ancora trasformate in spa. Entrambe sono pronte a recepire la sentenza, anche se sarà necessario capire nello specifico come implementarla.
Si ricorda che la riforma obbliga le banche popolari, che alla data del 25 gennaio 2015 registravano un attivo superiore alla soglia di 8 miliardi, a trasformarsi in Spa o alternativamente a ridurre l’attivo al di sotto di tale limite; pena per chi non lo avesse fatto la liquidazione volontaria.
La legge aveva indicato il 27 dicembre 2016 come ultimo giorno utile per procedere alla trasformazione, ma poi il Consiglio di Stato ha sospeso il tutto fino al pronunciamento della Corte Costituzionale.
Uno dei punti principali su cui la Consulta è chiamata a decidere riguarda la possibilità di limitare o addirittura eliminare il diritto di recesso per i soci dissenzienti.
Rumor di stampa riportano che la decisione della Corte Costituzionale non avrà nessun effetto retroattivo.