Nel 2017 Cembre ha realizzato ricavi pari a 132,6 milioni (+8,2% a/a). Aumentano i margini operativi, con l’Ebitda (+9,6% a/a) e l’Ebit (+10,1% a/a) attestatisi a 33 e 26,5 milioni. L’esercizio si è chiuso con un utile netto consolidato dei soci di 22,7 milioni (+34,3% a/a).
Cembre, attiva nello sviluppo, produzione e commercializzazione di connettori elettrici e degli utensili per applicarli, ha archiviato il 2017 con ricavi consolidati cresciuti dell’8,2% a/a a 132,6 milioni. L’esercizio ha visto aumentare del 13,4% le vendite del gruppo in Italia, che hanno raggiunto i 55,6 milioni; i ricavi nel resto dell’Europa risultano in aumento del 5,4% e si attestano a 54,3 milioni, mentre sui mercati extraeuropei fanno registrare una crescita del 3,1% a 22,7 milioni. Più nel dettaglio, i ricavi delle vendite sono stati realizzati per il 41,9% in Italia (40% nell’esercizio 2016), per il 41 % nella restante parte d’Europa (42% nell’esercizio 2016) e per il 17,1% fuori dal continente europeo (18% nell’esercizio 2016).
L’Ebitda cresce del 9,6% a/a a 33 milioni. Si segnala che il peso percentuale del costo del venduto, rispetto al fatturato, è rimasto pressoché invariato, mentre l’incidenza dei costi per servizi è aumentata di mezzo punto percentuale. Invece, risulta in lieve diminuzione l’incidenza del costo del personale nonostante la forza lavoro media sia passata dalle 672 unità del 2016 (inclusi 50 lavoratori temporanei) alle 689 unità del 2017 (inclusi 39 lavoratori temporanei). L’Ebit (+10,1% a/a) si fissa a 26,5 milioni, con una marginalità aumentata leggermente dello 0,4% a/a, nonostante gli ammortamenti siano cresciuti di circa l’8% a/a.
Il 2017 si chiude con un utile netto consolidato di competenza dei soci pari a 22,7 milioni (+34,3% a/a), beneficiando di una componente fiscale positiva non ricorrente, derivante dall’applicazione del regime “Patent Box” agli esercizi 2015-2016-2017, complessivamente pari a 3,9 milioni di euro. Al netto dell’effetto di tale beneficio fiscale il risultato netto consolidato sarebbe stato pari a 18,8 milioni, corrispondente al 14,2% delle vendite, con una crescita dell’11,2% rispetto al 2016.
Dal lato patrimoniale, la liquidità finanziaria netta, rispetto al 31 dicembre 2016, è diminuita di 6,4 milioni attestandosi a 20,2 milioni. Nello specifico, gli investimenti in immobilizzazioni effettuati nel 2017, ammontano a 12,8 milioni, in aumento rispetto ai 7,6 milioni dell’esercizio precedente.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli azionisti, convocata per il prossimo 26 aprile (ed il 27 aprile per l’eventuale seconda convocazione), la distribuzione di un dividendo unitario di 0,80 euro a fronte degli 0,70 euro riferiti all’esercizio precedente.