La crescita nell’asset management è uno dei punti cardine del nuovo piano strategico di Intesa Sanpaolo e un ruolo fondamentale è giocato dalla controllata Eurizon. Tommaso Corcos, Ceo di quest’ultima, in un’intervista fornisce un quadro sulla strategia perseguita dalla stessa. Strategia che si basa su tre pilastri: partnership con un player internazionale di elevato standing, consolidamento sul mercato domestico ed espansione internazionale.
Lo sviluppo del risparmio gestito è uno dei pilastri portanti del nuovo piano di impresa 2018/21 di Intesa Sanpaolo.
A fornire alcune linee guida del nuovo progetto è Tommaso Corcos, amministratore delegato della controllata Eurizon, nel corso di un’intervista.
Il manager ha precisato che “Il nostro piano ipotizza una partnership con un operatore di dimensioni globali, che funga da acceleratore delle nostre strategie di crescita nell’asset management, garantendo anche successivi accordi con operatori di dimensioni uguali o inferiori alle nostre, che più facilmente potrebbero poi accettare di entrare a fare parte di un polo ampio e dalla governance condivisa. Noi siamo molto interessati a investire nel mondo dei fondi alternativi e il partner potrebbe aiutarci a rendere più ricca la nostra offerta in questo settore”.
L’obiettivo sarebbe quindi quello di far entrare nel capitale, con una quota del 10/20%, un grande player internazionale. Nei prossimi mesi si dovrebbe avere un quadro più chiaro.
Lo stesso Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in occasione della presentazione del nuovo piano industriale, aveva precisato: “È chiaro che vorrei fare una partnership nel risparmio gestito se ci sarà la possibilità di creare valore per gli azionisti, con un timing che non può essere di 2-3 anni: se c’è qualcosa da fare, meglio farla subito nel 2018. L’aggregazione avverrà solo a condizione di mantenere la maggioranza”.
Quella di Eurizon è una storia di successo, con la società che è riuscita a superare nettamente il target fissato nel piano al 2017 (pari a 50 miliardi), passando da un patrimonio gestito di 230 miliardi a 314 miliardi.
Il nuovo piano strategico punta ad aumentate le masse gestite a 400 miliardi facendo leva su tre pilastri, di cui uno è la suddetta ricerca di una partnership. Gli altri due prevedono il consolidamento della presenza in Italia e l’espansione internazionale, dove Eurizon ha aumentato a 90 miliardi le masse gestite, di cui 75 miliardi in Cina.
Per quanto riguarda i confini nazionali, Eurizon intende aumentare l’attuale quota di mercato del 15,2%, sia tramite i propri distributori, sia incrementando le masse gestite di investitori istituzionali tra cui le casse di risparmio, le fondazioni, le casse di previdenza e i fondi pensione.
In merito all’espansione internazionale, che avverrà a prescindere da un’eventuale partnership, Corcos ha precisato che: “Intendiamo potenziare la base di Londra che, malgrado le incertezze legate alla Brexit, riteniamo possa restare un hub importante per alcune aree del mondo. Sarà Londra a gestire alcuni dei nuovi fondi dedicati agli emerging market”.
Inoltre – prosegue il numero uno di Eurizon – “Puntiamo a valorizzare la presenza in Asia: in Cina con il nuovo progetto di gruppo, battezzato Yi Tsai (Talento Italiano), che coinvolge Fideuram, la divisione banche estere ed Eurizon e con Penghua, uno dei principali asset manager cinesi di cui possediamo il 49%; mentre ad Hong Kong siamo presenti con la subsidiary Eurizon Capital”.
La crescita, conclude Corcos, “riguarderà anche l’Europa, dove Eurizon è già presente in Lussemburgo, in Francia, dove punta a rafforzarsi in Germania e ad aprire nuove sedi in Spagna e in Svizzera”.
Nel contempo, Eurizon è riuscito a ridurre il cost/income ratio al 20% rispetto al 30% previsto nel vecchio piano strategico, collocandolo tra i livelli di eccellenza in Europa. A questo proposito, Corcos ha affermato che “Sui costi si può sempre fare di più, soprattutto utilizzando le nuove tecnologie. Contiamo di fare valere il nostro track record anche in caso di possibili aggregazioni future”.
Intorno alle 10:40 a Piazza Affari le azioni cedono lo 0,3% a 3,03 euro, una performance sostanzialmente in linea con l’indice di settore (+0,1%).