Il Cda di Acea ha approvato il bilancio consolidato del 2017.
Nel 4° trimestre dello scorso esercizio la multi-utility guidata da Stefano Antonio Donnarumma ha registrato ricavi netti consolidati per 759,1 milioni, in calo del 3,3% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
L’ebitda pari a 214,3 milioni, si è ridotto del 14,4% su base annua.
Complice anche un aumento degli ammortamenti (+42,1% anno su anno), l’ebit del gruppo è peggiorato del 53,6%.
La gestione finanziaria del gruppo nel quarto trimestre ha un saldo negativo di 20,7 milioni, in calo rispetto all’ultimo trimestre del 2016.
E’ sceso quindi a 48 milioni il risultato ante imposte (51 milioni in meno rispetto al 4Q 2016). Il carico fiscale è pari a 17,4 milioni per un tax rate sostanzialmente uguale all’anno precedente.
L’utile netto del gruppo ammonta a 28,1 milioni (-54,3% rispetto al 4Q 2016).
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 risulta pari a 2.421 milioni, in calo del 2,7% rispetto al dato di fine settembre. La variazione di 66 milioni risulta principalmente legata a una generazione di cassa da working capital di circa 100 milioni.
Nel periodo analizzato il gruppo Acea ha effettuato investimenti per 163 milioni (-11,4% a/a).
Nella stessa sede il Cda del gruppo romano ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti l’approvazione di un dividendo di 0,63 euro per azione (0,62 euro nel 2016)
Tre i punti fondamentali della guidance per il 2018:
- un aumento dell’ebitda tra il 3% e il 5%;
- un indebitamento finanziario netto tra 2,6 e 2,7 miliardi;
- un incremento degli investimenti (532 milioni nel 2017);