Il CdA di Ansaldo STS ha approvato il progetto di bilancio 2017 che evidenzia ricavi in crescita del 2,5% a 1.361 milioni. Una dinamica che non si è riflessa sulla redditività operativa netta, in calo per gli effetti del contenzioso legale ed economico riguardante la metro di Stoccolma. La liquidità netta è invece aumentata a 357,5 milioni. Il dividendo proposto è pari a 0,15 euro per azione. Per l’anno in corso, il management prevede una crescita di ordini acquisiti, fatturato e ros.
Nel 2017 il fatturato è cresciuto del 2,5% a 1.361 milioni, grazie soprattutto all’apporto dei progetti nelle Americhe e in Medioriente, parzialmente compensati però dai rallentamenti rilevati nella fasi finali di alcuni contratti in area Asia Pacifico e in Italia.
I nuovi ordini nell’esercizio ammontano a 1.500,8 milioni (+1,7%), fra cui si segnala il progetto dell’Alta Velocità Verona-Padova del valore di 336 milioni, con un portafoglio ordini a fine anno di 6.457,5 milioni (-0,5%).
La crescita dei ricavi non si è tradotta in una crescita della redditività: l’Ebitda è sceso del 17,5% a 119,9 milioni con il relativo margine all’8,8% (-210 basis points) e l’Ebit è diminuito del 20,5% a 100,8 milioni con un ros del 7,4% (-210 basis points).
A pesare sulla gestione operativa sono stati gli accantonamenti, pari a 32,5 milioni, legati alle attività in Nord Europa, ovvero il contenzioso con la svedese Storstockholms Lokaltrafik sul contratto riguardante la metropolitana di Stoccolma.
Il contenzioso ha dunque generato un costo maggiore rispetto al 2016, quando ammontavano in totale a 10,5 milioni ed erano legati ad un arbitrato in Libia e all’uscita di alcune figure strategiche dal gruppo.
La flessione è proseguita nella bottom line, dove l’utile netto è diminuito del 16,8% a 64,9 milioni.
A livello patrimoniale, la posizione finanziaria netta è stata positiva e pari a 357,5 milioni di euro, in crescita di 19,5 milioni rispetto al 2016.
Il management ha inoltre diffuso la guidance per il 2018 prevedendo nuovi ordini per 1,5-2 miliardi, con un portafoglio ordini a fine 2018 fra 6,45 e 7,05 miliardi, ricavi compresi tra 1.350 e 1.450 milioni, ros dell’8-8,5% e posizione finanziaria netta positiva tra 300 e 380 milioni.
Sulle stime relative all’Ebit margin pesa l’introduzione del principio contabile IFRS 15, con un impatto negativo stimato in 50 basis point.
Infine, il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo di 0,15 euro per azione, rispetto ai 0,18 euro proposti lo scorso anno.