La Doria, attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi pronti, legumi e bevande di frutta, ha archiviato il 2017 con un fatturato consolidato di 669,1 milioni, aumentato del 2,4% rispetto all’anno precedente (+6,2% a parità di cambi), nonostante la congiuntura del mercato del pomodoro, l’inasprimento dello scenario competitivo e la pressione della grande distribuzione conseguente alla Brexit.
Nello specifico, il giro d’affari del gruppo è stato generato dai Legumi e vegetali per il 27,6%, dai Derivati del pomodoro per il 20,8%, dai Sughi per il 13,2%, dalla Frutta per l’11,1% e dalle Altre Linee (trading) per il 27,3 per cento. Il 79,3% dei ricavi è stato realizzato all’estero (+4,8% sul 2016; +9,7% a parità di cambi).
Performance positiva della Linea sughi, in progresso del 7% (+8% a parità di cambio) grazie all’incremento dei volumi in particolare sui mercati oltrefrontiera e dei Legumi e vegetali, cresciuti del 5,4% (+8,6% a cambi costanti), grazie alla forte spinta dei volumi di vendita sia all’estero che sul mercato domestico. In progresso anche le vendite delle Altre Linee (trading) con +6,2% (+13,6% a parità di cambio). In calo, invece, del 3% la Linea rossa (stabile a cambi costanti) e del 7% la Linea frutta a causa del calo del mercato italiano (-5.2% a parità di cambio).
L’Ebitda è salito del 6,8% a 60,1 milioni, con il relativo margine sui ricavi che si è portato al 9 per cento.
La performance dell’Ebitda si riduce a livello di Ebit (+4,2% a 41,6 milioni), in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati del 13% a 18,5 milioni a seguito della svalutazione del marchio Althea rilevato con l’acquisizione del gruppo Pa.fi.al., mantenendo comunque un ros sostanzialmente invariato al 6,2 per cento.
Il conto economico si chiude con un utile netto di 30,4 milioni, in calo del 9,9% rispetto ai 33,7 milioni del 2016, un risultato quest’ultimo che però aveva beneficiato di proventi netti su cambi per 8,9 milioni, di cui 4,1 milioni riferiti agli utili su cambi (euro/sterlina) riferiti al debito finanziario inerente le quote di minoranza della controllata LDH (La Dora) Ltd. Si segnala, infine, che il risultato del 2017 ha recepito un beneficio fiscale del Patent Box di 1,5 milioni relativo all’esercizio 2015.
Dal lato patrimoniale, rispetto all’ammontare di fine anno 2016 l’indebitamento finanziario netto si riduce di 6,7 milioni a 98,1 milioni.