Il Cda di Maire Tecnimont ha approvato il progetto di bilancio 2017, che evidenzia una crescita del 44,7% del fatturato consolidato a 3,5 miliardi, grazie ad un forte incremento del portafoglio ordini. In crescita anche la redditività, sia lorda che netta, mentre cala la marginalità per un diverso mix dei contratti. Balzo dell’utile netto del gruppo, aumentato del 59,6% a 118,7 milioni. La liquidità netta è pari a 108 milioni. Proposto un dividendo di 0,128 euro per azione.
Nel 2017 il portafoglio ordini è cresciuto di 712,9 milioni a 7.229,4 milioni, grazie al supporto di una forte attività di acquisizioni, più che raddoppiate a 4.323,7 milioni. Fra i nuovi ordini acquisiti, si segnala il progetto AGPP in Russia, del valore di 3,9 miliardi.
L’incremento degli ordinativi ha contribuito a portare i ricavi a 3.524,3 milioni, in aumento del 44,7%, con l’entrata a pieno regime dei benefici derivanti dai progetti EPC, ancora in fase embrionale nell’esercizio precedente ed ora in piena fase di costruzione.
A livello di unità operative, il segmento Technology, Engineering & Contruction rimane l’attività fondamentale del gruppo, che ha consuntivato ricavi aumentati del 45,2% a 3.379,9 milioni, grazie al maggiore apporto di suddetti contratti EPC.
In crescita anche la business unit Infrastrutture e Ingegneria Civile, che beneficia anch’essa dell’avanzamento delle commesse acquisite nel 2016, raggiungendo così un fatturato di 144,4 milioni (+34,3% rispetto al 2016). Viene così premiata la rifocalizzazione del segmento sulle fonti rinnovabili per grandi impianti.
Nella gestione operativa, l’Ebitda è salito del 20,9% a 193,5 milioni, con un incidenza sui ricavi del 5,5% (-110 basis points). A livello di redditività lorda il beneficio è legato anche a minori costi amministrativi, mentre il calo registrato nel relativo margine è dovuto al maggior peso dei progetti EPC (nel 2016 era stato più significativo il contributo di attività a maggior marginalità come i servizi di ingegneria, procurement e licensing).
Stessa evoluzione anche per l’Ebit, aumentato del 20,3% a 183,5 milioni con un ros del 5,2% (-110 basis points).
Nella bottom line, forte balzo dell’utile netto del gruppo a 118,7 milioni, grazie anche al risultato positivo della gestione finanziaria e a un minore tax rate.
A livello patrimoniale, la posizione finanziaria netta a fine 2017 è pari a 108 milioni, invertendo il segno rispetto al debito di 42,8 milioni dell’anno precedente. Un andamento che ha beneficiato della buona generazione di cassa per oltre 200 milioni che ha compensato gli esborsi di 28,4 milioni di dividendi, 47,2 milioni per l’acquisto di azioni proprie e circa 20 milioni di investimenti.
Buona evoluzione anche per il patrimonio netto, cresciuto di 99,1 milioni a 283,8 milioni.
Per l’esercizio in corso, alla luce dell’andamento del 2017 e dei contratti sottoscritti nei primi mesi del 2018, il management, nonostante un contesto di mercato sfidante, prevede di un rafforzamento del patrimonio tecnologico e dell’ampliamento della diversificazione geografica.
Infine, il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo di 0,128 euro per azione, pari a 42,1 milioni, rispetto agli 0,093 euro del 2016.