L’operatore delle autostrade a pedaggio chiude il 2017 con un totale volume d’affari consolidato pari a 1136,7 milioni, in crescita del 4,7% rispetto all’anno precedente.
Il settore “autostrade” si conferma il core business del gruppo, rappresentando il 92% del fatturato consolidato, con ricavi pari a 1.047,4 milioni (+4% a/a).
Nel dettaglio, i ricavi netti da pedaggio toccano i 1.017,3 milioni, in progresso di 38,4 milioni (+3,9% a/a). Tale importo è ascrivibile per 19,6 milioni alla crescita dei volumi di traffico (+23,3 milioni) e al riconoscimento degli adeguamenti tariffari (per 15,1 milioni).
L’andamento complessivo del traffico relativo all’esercizio 2017, a confronto con il 2016 segna una crescita del 2,2%, evidenziando un ulteriore, significativo, consolidamento del positivo trend già manifestatosi nei precedenti esercizi.
Nel dettaglio, il traffico aumenta sia per la categoria dei “veicoli leggeri” (+1,7%) sia per quella dei “veicoli pesanti” (+3,7%). Con riferimento agli adeguamenti tariffari spettanti per l’anno 2018, si evidenzia che l’adeguamento medio per le tratte autostradali controllate del gruppo è stato pari al 3,02 per cento.
II settore “tecnologico” (4% del fatturato consolidato) riporta ricavi pari a 44,6 milioni che evidenziano una flessione dell’attività svolta nei confronti delle società del gruppo a fronte della quale si contrappone una significativa crescita della produzione verso terzi.
L’Ebitda consolidato si attesta a 703,8 milioni, riportando una crescita del 7,3% e con un relativo margine sui ricavi che avanza di 1,5 punti percentuali al 61,9%, riflettendo le variazioni intervenute nei settori di attività nei quali il gruppo opera.
In particolare, la crescita del margine operativo lordo del “settore autostradale” pari a 693,2 milioni (+47,7 milioni) e del “settore tecnologico” pari a 19,4 milioni (+0,7 milioni), cui corrisponde la sostanziale invarianza del “settore costruzioni engineering” pari a 0,6 milioni e una flessione del “settore servizi” con un risultato negativo per 9,4 milioni (-0,7 milioni).
L’Ebitda adjusted (al lordo di componenti non ricorrenti) ammonta a 692,6 milioni, in rialzo del 4,9% e con un margine sui ricavi al 60,9% (60,8% nel 2016). Nel periodo in esame il gruppo ha sostenuto oneri non ricorrenti per 11,2 milioni, contro proventi straordinari per 3,9 milioni nel 2016.
L’Ebit di gruppo si attesta a 368,4 milioni, in progresso del 3,9% rispetto al 2016, penalizzato in parte dai maggiori ammortamenti e accantonamenti (+6,1%).
Il conto economico si chiude con un utile netto di 261,9 milioni, in crescita del 42% rispetto ai 184,4 milioni del 2016. La quota attribuibile ai soci della controllante dell’utile del periodo risulta pari a 237,8 milioni (159,8 milioni nell’esercizio 2016).
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 si esprime in 1.285,2 milioni, in contrazione di 254,6 milioni rispetto a fine dicembre 2016.
Il Cda ha proposto all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,20 euro per azione (0,18 euro quello a valere sull’esercizio 2016), per un controvalore di circa 45,5 milioni.
L’ammontare complessivo del dividendo relativo all’esercizio 2017, tenuto conto della distribuzione di un acconto pari a 0,15 euro per azione, effettuata nello scorso mese di novembre, risulta pari a 0,35 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa 79,6 milioni (+9,4%).
I segnali di ripresa del traffico unitamente alle politiche di efficientamento adottate da Sias dovrebbero consentire, per l’esercizio in corso, un ulteriore consolidamento dei risultati delle società controllate italiane operanti nel settore autostradale.
Il risultato dell’esercizio del gruppo rifletterà, inoltre, positivamente, gli effetti della gestione (dal 1° marzo 2018) della tratta Piacenza-Cremona-Brescia, delle società brasiliane facenti parte del Gruppo Ecorodovias, nonché gli effetti degli accordi relativi al “Sistema Tangenziale Esterna-Brebemi”.