Durante il CdA di approvazione del bilancio 2017, il management ha proposto di procedere alla ricapitalizzazione attraverso un aumento di capitale di circa 300 milioni. L’intervento si è reso necessario dopo la crisi che ha colpito il gruppo, a seguito della situazione politico-economica del Venezuela, che ha portato il management a svalutare per circa 235 milioni i crediti in quel Paese.
Si ricorda che il piano originale prevedeva una ricapitalizzazione di 400 milioni, di cui circa 200 milioni attraverso un aumento di capitale e circa 200 attraverso l’emissione di strumenti finanziari.
È stata inoltre confermata l’intenzione, riportata dalla stampa, di cedere gli asset legati alla joint venture concessionaria del Terzo Ponte sul Bosforo a cavallo del primo semestre dell’anno in corso, allo scopo di ridurre il debito lordo in maniera significativa.
Astaldi si propone infine di approvare, entro fine aprile, il nuovo piano industriale 2018-2021, focalizzato sulla crescita industriale, sul de-risking strategico, sul rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria e organizzativa.