Il gruppo ha presentato a Londra il nuovo piano strategico 2018-2021, che poggia le basi sui risultati ottenuti negli ultimi anni e che sancisce l’entrata in una nuova fase di espansione industriale e di crescita di valore. (vedi : Eni – Principali obiettivi del piano 2018-2021).
Eni, infatti, ha completato un processo di profonda trasformazione che l’ha resa integrata, rafforzata e in continua crescita nel settore upstream, ristrutturata nei business mid-downstream, più solida finanziariamente e quindi in grado di creare valore anche in presenza di scenari di prezzi bassi.
Su tali basi il gruppo intende aumentare il dividendo del 2018 a 0,83 euro per azione (da 0,80 euro), interamente pagato per cassa. La politica di distribuzione sarà progressiva e legata alla crescita dei risultati e del free cash flow.
A guidare lo sviluppo di Eni saranno una profonda integrazione di business, il focus continuo sull’efficienza e la disciplina finanziaria.
In un contesto in cui è richiesta una sempre maggiore decarbonizzazione, la capacità di disporre di risorse a basso costo, l’impegno su scala globale per il gas naturale e il modello di business nelle rinnovabili costituiranno un vantaggio competitivo distintivo per il gruppo.
Nel dettaglio, per quanto riguarda l’upstream il gruppo intende investire in esplorazione circa 3,5 miliardi nel 2018-2021 con l’obiettivo di scoprire 2 miliardi di barili di nuove risorse al costo unitario di circa 2$, perforando circa 115 pozzi in più di 25 paesi.
La produzione di idrocarburi è prevista in crescita con un cagr 2018-2021 del 3,5% grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti, che in totale contribuiranno per circa 900 mila barili di olio equivalente al giorno a fine piano. Per quest’anno la produzione aumenterà del 4% rispetto al 2017, superiore alla precedente guidance.
La strategia di esplorazione e l’ampio portafoglio di nuovi progetti con un break-even inferiore a 30 $/barile, combinati con una rigorosa disciplina finanziaria, dovrebbero consentire di generare un free cash flow cumulato di 22 miliardi nell’arco di piano.
Per quanto riguarda il business mid-downstream, l’ebit atteso a fine piano è di 2 miliardi e il free cash flow di 4,7 miliardi. Nel gas&power, è previsto uno sviluppo accelerato del portafoglio Lng che raggiungerà 12 milioni di tonnellate per anno di volumi contrattualizzati nel 2021 e 14 milioni entro il 2025, anche attraverso la valorizzazione della componente equity, in aumento dal 30% del 2017 al 70% nel 2021.
Azioni che consentiranno di conseguire un Ebit di 800 milioni nel 2021, di cui il 60% riferito al retail e in crescita rispetto ai 300 milioni del 2018. Il Free cash flow 2018-2021 è previsto pari a 2,4 miliardi.
Nel Refinign and Marketing, l’Ebit è atteso a 900 milioni nel 2021 e un free cash flow cumulato superiore a 2 miliardi, mentre nella Chimica Versalis raggiungerà un Ebit di circa 400 milioni.
Eni ha inoltre definito un percorso di decarbonizzazione perseguendo una chiara e definita strategia climatica, fondata sulla riduzione delle emissioni dirette di GHG, su un portafoglio oil&gas “low carbon” caratterizzato da progetti convenzionali a bassa intensità di CO2 e sullo sviluppo dei business green attraverso l’impegno crescente nelle energie rinnovabili. Gli investimenti complessivi nell’arco di piano corrispondono a oltre 1,8 miliardi.
Il tutto continuando a focalizzarsi sulla disciplina finanziaria coniugata con la crescita sostenibile dei progetti industriali, al fine di accelerare la generazione di valore per gli azionisti. Il piano di investimenti quadriennale prevede una spesa inferiore a 32 miliardi, sostanzialmente invariata rispetto al piano precedente, di cui oltre l’80% destinata al settore Upstream.
Nel business r&m e nella Chimica l’investimento previsto è di circa 3,5 miliardi con un tasso di rendimento atteso di circa il 10%, mentre nel 2021 oltre il 50% degli investimenti risulta non vincolato, assicurando un’ampia flessibilità.
In presenza di un prezzo del Brent costante a 60 $/barile, la generazione di cassa crescerà nei prossimi 4 anni, aumentando ulteriormente in caso di incremento del prezzo del petrolio. Nel 2018, Eni realizzerà un flusso di cassa operativo di oltre 11 miliardi, prima della variazione del capitale circolante, e aumenterà di oltre 2 miliardi nel 2021 a parità di scenario.
Infine, la società prevede una neutralità di cassa organica del dividendo di 55 $/barile quest’anno, in ulteriore riduzione a 50$/barile entro la fine del piano grazie alla crescita di valore di tutte le aree di business.