Intorno alle 15:20 i listini europei mostrano un’intonazione positiva, sostenuti anche dall’avvio in frazionale rialzo di Wall Street dopo i dati sulla produzione industriale (+1,1% a febbraio).
Il Ftse Mib di Milano, sostenuto dalle banche e da Eni, avanza dello 0,8%, avviandosi verso una chiusura positiva come il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (+1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%).
Sul Forex l’euro/dollaro scambia in area 1,23, annullando un precedente progresso dopo la revisione al ribasso dell’inflazione dell’Eurozona a febbraio (1,1% dall’1,3% di gennaio). Stabile il dato core (+1%) mentre su base mensile si registra un lieve incremento (+0,2%) dopo il -0,9% dello scorso mese. Il dollaro recupera terreno anche sullo yen, tornando in area 106, ma la valuta giapponese resta supportata dal clima di cautela.
Un clima a cui contribuiscono sia i timori legati alle politiche protezionistiche di Trump, sia i continui avvicendamenti tra i collaboratori del presidente, pronto secondo fonti di stampa a rimuovere anche il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster a pochi giorni dal licenziamento del Segretario di stato Rex Tillerson e dalle dimissioni del consigliere economico Gary Cohn.
Tra le materie prime l’oro viene penalizzato dal recupero del dollaro e scende a 1.314 dollari l’oncia. Per quanto riguarda il petrolio, Wti e Brent scambiano poco mossi rispettivamente a 61,1 e 64,9 dollari al barile, ma si avviano a terminare la settimana in calo in scia ai timori per l’aumento dell’offerta globale, che potrebbe pareggiare già quest’anno la domanda.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp cala all’1,95% in attesa della revisione del rating italiano da parte di Moody’s e Fitch, la prima post elezione, e il differenziale con il Bund tedesco si comprime a 137 punti base.
Tornando a Piazza Affari il Ftse Mib beneficia della giornata positiva dei bancari, con INTESA (+2,4%) e UNICREDIT (+1,4%) tra le migliori del listino. In luce anche ENI (+1,6%) dopo la presentazione del piano strategico 2018-2021. Poco mossa TELECOM ITALIA (+0,4%), al centro della partita fra Vivendi e il fondo Elliot mentre resta debole ATLANTIA (-2%) in scia all’accordo con Acs per acquisire Abertis.