Il Ftse Italia Servizi Finanziari archivia l’ottava con una lieve flessione dello 0,4% e poco al di sotto dell’omologo europeo (+0,1%), beneficiando limitatamente dell’accelerata nell’ultima parte di settimana del comparto bancario (+1,3%) e chiudendo al di sotto del Ftse Mib (+0,5%).
Gli acquisti sul settore creditizio si riflettono in parte sui titoli del risparmio gestito, tra cui si mettono in evidenza Banca Mediolanum (+1%), supportata anche dalle parole dell’Ad Massimo Doris sulle prossime strategie di crescita.
Prosegue la cavalcata di Poste Italiane (+1,3%) che beneficia anche dell’upgrade da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Equita Sim e da ‘neutral’ a ‘overweight’ da parte di JP Morgan. Il tutto grazie alle ottime indicazioni emerse dal nuovo piano industriale di recente approvazione. Nel frattempo, Generali ha aperto alla potenziale partnership nell’assicurazione.
Termina in moderato rialzo Exor (+0,4%), in scia alla tenuta delle principali controllate quotate a Piazza Affari.
Nel Mid Cap gli acquisti premiano DeA Capital (+1,5%), nonostante i conti del 2017 abbiano messo in luce un rosso, seppure dovuto a componenti non ricorrenti.
Tiene botta doBank (-0,3%), il cui board ha approvato un dividendo per azione di 0,394 euro.
Banca Ifis (-0,5%) riesce ad annullare quasi del tutto le perdite dell’ultima settimana grazie al rimbalzo di venerdì, con la banca che starebbe vagliando di tornare a considerare la transazione relativa a Farbanca qualora sfumasse la vendita al gruppo cinese Cefc. L’istituto veneto ha fatto sapere di aspettarsi un impatto nullo dalle nuove norme della Commissione Ue sulla gestione dei crediti deteriorati. Da segnalare la lettera all’investitore pubblicata da Market Insight sulla banca veneta.
Tra le Small Cap continua a soffrire Banca Intermobiliare (-3,7%), con il consigliere delegato Giorgio Girelli che lascerà l’incarico una volta perfezionata la vendita della quota di controllo al fondo Attestor. In settimana, anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da Barents in merito alla cessione del pacchetto di maggioranza come aveva fatto precedentemente il Tar del Lazio.
Positiva Tamburi (+3,5%), nonostante i risultati 2017 abbiano evidenziato un utile netto in calo a 72,1 milioni (85,6 milioni nel 2016).
Arretra MutuiOnline (-5,4%), nonostante gli ottimi risultati evidenziati dai conti relativi al 2017.