Cattolica, nel 2017, ha contabilizzato premi lordi complessivi consolidati per 5 miliardi (+5,2% rispetto al 2016).
Nel dettaglio, la raccolta premi riferita al ramo vita si è attestata a 3 miliardi (+7,5% rispetto all’anno precedente), grazie alla crescita delle polizze vita tradizionali (+6,9% a/a), ma soprattutto delle unit-linked (+16,6% a/a). Positivo anche il contributo del ramo danni (+2,2% a 2 miliardi rispetto al periodo di confronto), supportato sia dal ramo auto (+1,6% a/a a 1,1 miliardi) sia dai rami non auto (+2,8% a/a a 0,9 miliardi). Il Combined ratio si è fissato al 94,7% (93,2% nel 2016).
I costi operativi sono cresciuti sostanzialmente in linea al giro d’affari (+6,6% a 5,2 miliardi rispetto al 2016), mentre la gestione finanziaria è stata positiva per 491 milioni (474 milioni nel periodo di confronto), con masse in gestione in aumento e realizzi limitati di plusvalenze.
Il risultato operativo si è fissato a 206 milioni (-8,8% rispetto al periodo di confronto), mentre l’esercizio si è chiuso con un utile netto di 56 milioni (-40% rispetto al 2016), dopo avere spesato svalutazioni di natura non ricorrente per 67 milioni.
Il patrimonio netto al 31 dicembre è pari a 2,1 miliardi (allineato al valore di fine 2016). Sul fronte della solvibilità, il Solvency II ratio è pari al 239% e include anche il bond emesso il 14 dicembre 2017. Senza considerare quest’ultimo e il dividendo, la posizione di solvibilità del gruppo sarebbe pari a 199 per cento.
Il board ha proposto la distribuzione di un dividendo per azione di 0,35 euro (in linea con il 2016), che sarà messo in pagamento dal 23 maggio 2018 (con stacco cedola il 21 maggio e record date il 22 maggio).
Alberto Minali, Ceo della compagnia veronese, ha commentato: “Il 2017 è stato un anno di transizione, che ha visto l’avvio di un nuovo corso: nel periodo della mia gestione ho lavorato per impostare il piano industriale e indirizzare così il futuro della compagnia. Importanti traguardi sono già stati raggiunti e altri, sfidanti, li stiamo perseguendo”.