Acquisti nell’ultima seduta sull’indice Ftse Italia Petrolio e Gas Natuale che sale dell’1,3 per cento, quasi doppiando il corrispondente indice europeo (+0,7%).
Il settore ha beneficiato nella giornata di ieri dell’impennata del prezzo del petrolio, con Wti e Brent che poco dopo la chiusura quotavano rispettivamente 63,2 e 67,1 dollari al barile, entrambi in aumento di oltre 1,5 punti percentuali. L’incremento pare essere alimentato dalle tensioni geopolitiche fra Arabia Saudita e Iran e dai timori di un ulteriore crollo della produzione venezuelana, ormai al di sotto dei 2 milioni di barili al giorno.
Sopra la parità anche le Borse del Vecchio Continente con il Ftse Mib che evidenzia un rialzo di 0,7 punti percentuali.
Sul fronte macro, l’indice Zew di marzo ha visto la fiducia degli investitori istituzionali tedeschi crollare ai livelli di settembre, penalizzata anche dai timori per una guerra commerciale con gli Stati Uniti. Questo ha portato ad un indebolimento dell’euro/dollaro sotto quota 1,23 e alla discesa dei rendimenti obbligazionari nei Paesi periferici.
Sull’azionario, l’aumento delle quotazioni del greggio traina i rialzi delle big Eni (+1,4%), Saipem (+1,7%) e Tenaris (+2%).
Tra gli altri titoli del comparto, buona la performance di d’Amico che segna un incremento dell’1,4%.