Il Cda di Bomi Italia ha esaminato i principali dati consolidati al 31 dicembre 2017. I risultati hanno rimarcato un trend crescente del gruppo, attivo nella logistica biomedicale e nella gestione di prodotti ad alta tecnologia per la tutela della salute, che nel corso dello scorso esercizio ha realizzato rilevanti sinergie e razionalizzato la propria struttura a sostegno della marginalità, ottenendo risultati superiori ai dati stimati nel piano industriale 2017-19.
Nel dettaglio si segnala che il valore della produzione consolidata è stato pari a 117,8 milioni (+17% a/a), beneficiando sia della crescita interna (che impatta per circa il 12%) sia per l’effetto positivo dei cambi (+3% circa), oltre che dell’entrata di nuove società consolidate (quali la messicana Espadist e la società di trasporto barese Faro, acquisite rispettivamente dalla seconda metà del 2017 e da marzo 2017).
L’Ebitda consolidato si fissa a 11,1 milioni (+27% a/a) e risulta superiore a quello previsto dal suddetto Piano di circa il 4 per cento.
L’utile netto consolidato ammonta a 2,7 milioni, di cui 2 milioni di gruppo, importi che registrano un progresso rispettivamente del del 90% e del 349% a/a. Quest’ultimo ha superato del 58% le previsioni del Piano 2017-19 (che stimava +77% a parità di cambio euro/valute).
Infine, la posizione finanziaria netta aumenta a 25,5 milioni rispetto i 15,9 milioni di fine 2016. Un andamento dovuto principalmente all’acquisizione della minority nella controllata brasiliana per un controvalore di 15,6 milioni (tra prezzo e dividendi straordinari distribuiti) avvenuta a novembre 2017. Inoltre, si segnala che le partecipazioni Simest nelle controllate in Brasile, Messico e Cile si attestano a 6,6 milioni e sono riportate nel bilancio come quota di capitale di terzi.