Ubi ha ricevuto l’autorizzazione da parte della Bce per implementare il model change, che adegua al nuovo contesto normativo i modelli interni della banca per il rischio di credito, introducendo tra l’altro un requisito patrimoniale per le posizioni a default.
Le segnalazioni prudenziali secondo i nuovi modelli verranno effettuate sui dati a partire dal 31 marzo 2018. L’impatto complessivo del model change è stimato sostanzialmente nullo sui ratio patrimoniali di fine 2017.
Tutto ciò per via di un effetto combinato di una ricomposizione tra posizioni in bonis, per le quali è attesa una riduzione degli Rwa, e posizioni a default, per le quali il model change avrebbe determinato sia un incremento degli Rwa sia un teorico ampliamento della shortfall.
Si ricorda che l’ampliamento teorico della shortfall sarà sostanzialmente assorbito dalle rettifiche definite in sede di first time adoption (fta) dell’Ifrs9 sulle posizioni a default.
Conseguentemente, dalla contestuale implementazione del model change e della fta Ifrs9, sono attesi complessivamente determinare a fine 2018 un impatto negativo pari rispettivamente a 12 pb fully loaded (riconducibile alla quota di fta Ifrs9 relativa a crediti segnalati con il modello standardizzato) e a meno di 1 bp transitorio nel primo dei 5 anni di transizione.
A dieci minuti dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo cede lo 0,5% a 3,80 euro, mentre l’indice di settore è piatto.