Pop. di Sondrio – Al lavoro in vista della trasformazione in spa

Dopo il verdetto della Corte Costituzionale che ha sancito la legittimità della riforma delle banche popolari che prevede le trasformazione in spa, Popolare di Sondrio dovrà adeguarsi nel minore tempo possibile. Anche perché non dovrebbe passare molto prima che il Consiglio di Stato accolga i rilievi della Consulta ed emani la sentenza definitiva.

Secondo rumor di stampa, l’assemblea che dovrà approvare la trasformazione potrebbe essere convocata entro un paio di mesi.

Oggi si terrà il cda della banca valtellinese che dovrà dare il via libera ai conti definitivi del 2017 e convocare ufficialmente l’assemblea per l’approvazione del bilancio, che il calendario finanziario ha fissato per il prossimo 28 aprile. Non è escluso che si discuta della questione relativa al recepimento della norma.

La trasformazione è vista di buon occhio dai fondi, tra cui Amber che detiene una quota della banca valtellinese. Più guardinghi restano i soci storici dell’istituto.

Secondo gli ultimi rumor di stampa, a Sondrio starebbero valutando una soluzione per mantenere il controllo dell’istituto che altrimenti potrebbe diventare contendibile.

L’escamotage prevedrebbe di far confluire l’attività bancaria in una spa creata ad hoc che resterebbe quotata, la quale sarebbe sottoposta al controllo di una holding che manterrebbe lo status di cooperativa e quindi garantirebbe agli attuali soci di mantenere il controllo

Tale possibilità, però, è stata esclusa in maniera esplicita da Bankitalia, in quanto considerata un modo per non rispettare il senso della riforma.

Ora bisognerà attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato, che a fine 2016 aveva sospeso il provvedimento dell’autorità di vigilanza, proprio nel passaggio che dichiarava vietato ai soci delle popolari di ricorrere alla holding. La parola spetta anche alla Bce che controlla l’istituto di credito valtellinese.

Intorno alle 10:30 le azioni cedono l’1,5% a 3,24 euro, dopo che ieri erano salite di oltre il 3% in scia alla decisione della Corte Costituzionale.