Nella giornata di ieri Terna ha pubblicato il Piano Strategico 2018-2022 che mira allo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica complessiva del sistema elettrico.
In merito alle Attività Regolate il gruppo sarà impegnato a rafforzare il core business in Italia.
A tal fine prevede investimenti per lo sviluppo della rete elettrica italiana che nei prossimi 5 anni raggiungeranno i 5,3 miliardi con un incremento rispetto ai circa 4 miliardi previsti dal precedente piano.
Circa 2,8 miliardi saranno dedicati allo sviluppo della rete elettrica nazionale con interventi per incrementare le interconnessioni con l’estero (nelle aree nord continentali, balcaniche ed euro mediterraneo), rafforzare le connessioni tra le zone di mercato e razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane del Paese.
Circa 700 milioni saranno destinati alla realizzazione e all’installazione di dispositivi per accrescere la sicurezza e la stabilità del sistema e l’ulteriore sviluppo della propria rete in fibra ottica con un piano di nuova posa.
Circa 1,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza, principalmente per il miglioramento della qualità del servizio e per l’integrazione della rete elettrica acquisita a fine 2015 dal Gruppo FSI.
Al luce di ciò il valore degli asset regolati (RAB) arriverà a 17,5 miliardi nel 2022, con un tasso di crescita media annua nell’arco di Piano (CAGR) superiore al 3%.
Riguardo invece le attività Non Regolate è previsto il lancio di nuovi servizi a supporto della transizione energetica, cercando di cogliere opportunità ad alto valore aggiunto coerenti con il core business di Terna.
Il contributo delle Attività Non Regolate all’EBITDA del gruppo sarà di circa 350 milioni nell’arco di Piano.
Infine circa le Attività Internazionali il duplice obiettivo è rafforzare il posizionamento dell’Italia come hub energetico tra l’Europa e il Mediterraneo e completare i progetti avviati in America Latina.
Relativamente ai target finanziari il Piano 2018-2022 ha i seguenti obiettivi: alla fine del quinquennio i ricavi e l’EBITDA sono previsti ammontare a circa 2,55 miliardi e 1,9 miliardi, con una crescita media annua di oltre il 3% per entrambi. Anche per l’Utile Netto è prevista una crescita media annua di circa il 3%.
In merito alla struttura finanziaria il rapporto Debito Netto/RAB rimarrà inferiore al 60% nel quinquennio.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2018 al 2020 si prevede un dividendo per azione in crescita media annua del 6% rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2017 mentre per gli anni 2021 e 2022 si prevede un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2020.