Nel 2017 Aquafil ha realizzato ricavi consolidati pari a 549,3 milioni (+14% a/a). Migliorano i margini operativi, con l’Ebitda adjusted (+11,5% a/a) e l’Ebit adjusted (+17,3%a/a) rispettivamente pari a 72,6 e 47,2 milioni. L’esercizio si è chiuso con utile netto consolidato dei soci a 25,1 milioni (+25,4% a/a). Migliora l’indebitamento finanziario netto (in diminuzione di 5,9 milioni rispetto a fine 2016).
Aquafil, attiva nella produzione della fibra “nylon 6” in Italia e nel mondo, ha chiuso il 2017 con ricavi consolidati per 549,3 milioni (+14% a/a). L’aumento è riconducibile, anzitutto, alla crescita delle quantità vendute nella linea Polimeri, che rappresenta circa il 13% del fatturato complessivo e ha più che raddoppiato i ricavi portandoli a oltre 70 milioni.
Altra determinante rilevante è stata la linea BCF, ossia bulk continuous filament fibre sintetiche destinate principalmente al settore della pavimentazione tessile, che impatta per il 69,5% sul totale dei ricavi ed è cresciuta del 6% ottenendo buoni risultati soprattutto in Asia Pacific e negli Stati Uniti.
Anche la linea NTF (Nylon Textile Filament) che produce fibre sintetiche destinate prevalentemente al settore abbigliamento e che incide per il 17% sul fatturato consolidato, cresce del 6%
Ultimo fattore di crescita dei ricavi è l’aumento dei prezzi di vendita provocato dall’accresciuto valore delle materie prime, in particolare i composti organici correlati al corsi petroliferi.
In merito alla gestione operativa, l’Ebitda adjusted si fissa a 72,6 milioni (+11,5% a/a), con una marginalità in flessione di 0,3 punti percentuali per via dell’incremento della materia prima.
L’Ebit adjusted, invece, ammonta a 47,2 milioni (+17,3% a/a).
L’incremento registrato in entrambi gli indici è conseguenza sia della crescita dei volumi produttivi sia del maggior peso di prodotti Econyl.
Il risultato della gestione finanziaria e il saldo delle partite non ricorrenti sono entrambi negativi e peggiorano i a 14,6 milioni e 5,8 milioni.
Il calo delle imposte a 1,6 milioni (dai 7 milioni del 2016), porta l’esercizio a chiudersi con un utile netto consolidato dei soci di 25,1 milioni (+25,4% a/a).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto scende a 112,1 milioni (in calo di 5,9 milioni rispetto a fine 2016).
Il Cda ha proposto all’Assemblea il pagamento di un dividendo pari a 0,24 euro per azione riguardante le azioni ordinarie e le azioni di classe B, mentre le azioni di classe C per loro natura non percepiscono dividendo. Come data di stacco della cedola è stato proposto lunedì 7 maggio 2018, il record date sarà l’8 maggio 2018, mentre il 9 maggio 2018 è stato stabilito come data di pagamento.