Assogestioni – Rallenta la raccolta netta totale nei primi due mesi del 2018

Mese di febbraio sottotono per il comparto del risparmio gestito. Nel periodo in esame, il settore ha registrato deflussi per 883 milioni, a fronte di flussi positivi pari a 7,5 miliardi nello stesso mese del 2017. Una dinamica ascrivibile soprattutto al comparto dei fondi, la cui raccolta netta è stata negativa per 1,6 miliardi (+4,2 miliardi nel periodo di confronto). Positivo, invece, seppure in contrazione, l’apporto delle gestioni di portafogli, con sottoscrizioni pari a 685 miliardi (-79,2% a/a). Tali dinamiche portano il totale dei primi due mesi del 2018 a 9 miliardi (-25,2% rispetto al periodo di confronto). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, a febbraio le performance più rilevanti sono state riportate dai flessibili (2,7 miliardi) e dai bilanciati (1,3 miliardi). Quelli obbligazionari e quelli monetari, al contrario, hanno registrato significativi riscatti rispettivamente per 1,6 miliardi e 4 miliardi.

Il comparto del risparmio gestito, a febbraio 2018, ha realizzato una raccolta netta negativa di 883 milioni, segnando una netta inversione di tendenza rispetto allo stesso mese del 2017 quando aveva registrato sottoscrizioni per 7,5 miliardi. Si segnala che era dal giugno 2016 che il saldo non era negativo.

La performance del mese è imputabile, in particolare, ai rilevanti riscatti che hanno riguardato i fondi comuni di investimento, che hanno riportato flussi negativi per 1,6 miliardi a fronte di sottoscrizioni per 4,2 miliardi nell’anno precedente. Buono, seppure in forte riduzione, il contributo delle gestioni di portafogli, che hanno realizzato una raccolta netta positiva di 685 milioni (3,3 miliardi a febbraio 2017). Il totale da inizio anno di questo comparto sale a 2,9 miliardi (+32,1% a/a).

Nel dettaglio, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno registrato riscatti per 1,8 miliardi (+4,2 miliardi l’anno precedente), a causa della correzione riscontrata sui mercati. Il dato porta il totale da inizio anno a 5,5 miliardi (-43,7% rispetto ai primi due mesi del 2017). I fondi chiusi, invece, hanno registrato una raccolta netta positiva per 255 milioni (+9 milioni nel periodo di confronto). Il flusso di febbraio porta il totale del primo bimestre a 575 milioni (+41 milioni nei primi due mesi del 2016).

Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, si nota che quella relativa al segmento istituzionale ha registrato flussi positivi, seppure in forte calo, per 842 milioni (2,7 miliardi a febbraio 2017). Le gestioni retail hanno mostrato, invece, lievi riscatti per 157 milioni (+606 milioni nel secondo mese del 2017). Il totale da inizio anno si attesta rispettivamente a 3 miliardi (759 milioni l’anno precedente) e -79 milioni (+1,5 miliardi nel 2017).

A fine febbraio, il patrimonio gestito è sceso poco sotto il record registrato a gennaio, attestandosi a 2.083 miliardi, penalizzato dall’andamento negativo dei mercati finanziari e dei flussi della raccolta.

All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le preferenze degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi flessibili, con sottoscrizioni per 2,7 miliardi (1,7 miliardi a febbraio 2017).

Secondi in ordine di apprezzamento i fondi bilanciati, con flussi positivi pari a 1,3 miliardi (1,1 miliardi nel pari periodo dell’anno precedente) che beneficiano del contributo positivo dei Pir.

I fondi monetari, invece, segnano un forte calo con 4 miliardi di deflussi (-1,3 miliardi nello stesso mese del 2017).

Anche i fondi obbligazionari hanno registrato consistenti riscatti per 1,6 miliardi (2,8 miliardi di sottoscrizioni a febbraio 2017).

Lieve diminuzione anche per i fondi azionari, che hanno segnato deflussi per 124 milioni (-55 milioni nello stesso mese dell’anno precedente).

COMMENTO

Le dinamiche di settore sopra descritte risentono di circostanze contingenti. Nello specifico, il gruppo Generali, primo operatore per masse gestite, ha riportato il peggior andamento, con deflussi pari a 6,7 miliardi. Tuttavia, il gruppo sottolinea che “il risultato è frutto prevalentemente di operazioni infragruppo, a cui si aggiunge l’effetto one-off dovuto alla dismissione dei portafogli che in precedenza erano detenuti dal gruppo nei Paesi Bassi, in seguito alla cessione delle attività olandesi”. Le operazioni infragruppo riguardano proprio i fondi monetari per la gestione della liquidità. In questa circostanza, dunque, il deflusso non riguarda operazioni realizzate per conto di investitori retail o istituzionali, ma legate alla tesoreria interna.

Bene, invece, Intesa Sanpaolo con una raccolta netta positiva di circa 2,35 miliardi, seguita dal gruppo Bnp Paribas (2,10 miliardi) e Amundi con 1,04 miliardi. In luce anche Ubi (354 milioni) e Poste Italiane (238 milioni).