Crescita internazionale e recupero di efficienza. Sono queste le due direttrici che guideranno il lavoro del top management del gruppo Azimut nel 2018, come indicato da Sergio Albarelli, Ad della società di asset management, in un’intervista.
Albarelli ha confermato la strategia di crescita internazionale del gruppo, attualmente presente in 17 Paesi dai quali trae il 25% degli asset under management. Una strada oramai tracciata e che sarà seguita anche nel futuro, anche tramite nuove acquisizioni ove si creeranno opportunità interessanti.
In parallelo, il gruppo sta portando avanti la già annunciata creazione di una piattaforma operativa che valorizzi la presenza internazionale di gestori e trader, che opererà tramite un’unica squadra di gestori globali e un trading desk globale che permetterà di essere attivi 24 ore su 24.
Il più recente approdo per quanto riguarda la presenza estera è la Cina, dove Azimut è stato il primo operatore indipendente europeo a essere autorizzato a offrire i propri servizi alla clientela istituzionale e private locale. Il primo passo per crearsi una reputazione e poter poi avere il via libera a vendere i propri prodotti al retail.
Nell’intervista, Albarelli sottolinea che il 2018 sarà anche un anno cruciale per il riassetto interno nell’ottica di un recupero di efficienza. Opera già iniziata nel 2016 e che ha portato nel 2017 a risparmi di costi per circa 10 milioni. Lavoro che, tuttavia, non è ancora finito e che prevederà ulteriori semplificazioni quali una riduzione del numero dei prodotti gestiti.
Il manager paragona Azimut a una vecchia e potente automobile che “cammina ancora, ma non è più efficiente come una volta e deve ricorrere più spesso al meccanico”.