Generali – Stabile la redditività di Italia, Germania e Francia

In questo articolo viene presentata una disamina sulla composizione geografica dei premi lordi raccolti da Generali e sul contributo di ciascuna area in cui il Leone di Trieste opera al risultato operativo totale, in base ai dati di fine 2017, alla luce della ristrutturazione internazionale che la compagnia sta implementando e che completerà nel 2018.

Premi lordi

La tabella seguente mostra la ripartizione geografica dei premi lordi consolidati raccolti da Generali e il peso di ciascuna area in cui il Leone di Trieste è presente sulla base del confronto tra il 2016 e il 2017.

I dati confermano ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, la forte vocazione internazionale della compagnia triestina, caratteristica più volte rimarcata anche dai propri vertici.

Come si evince dalla tabella, la raccolta premi è generata per oltre il 65% dall’estero sui 68,5 miliardi totali.

Analizzando i dati per singole aree geografiche, si nota che da Italia, Germania e Francia derivano il 74% dei premi complessivi per un totale di 50,6 miliardi (50,7 miliardi nel 2016 con un peso del 73%). Da segnalare che all’Italia fa riferimento la quota maggiore. Più volte i vertici hanno sottolineato la strategicità di questi tre Paesi per il gruppo.

Un contributo rilevante viene dall’area Emea, da cui provengono premi lordi per 8,7 miliardi (9 miliardi nell’anno precedente), con un peso del 12,7 per cento. I Paesi ricompresi in quest’area sono Austria, Belgio, Grecia, Guernsey, Irlanda, Portogallo, Spagna, Svizzera, Tunisia, Turchia e Dubai.

In quest’area i potenziali Paesi poco redditizi da cui la compagnia triestina intenderebbe uscire sarebbero stati individuati in Belgio, Portogallo, Grecia, Tunisia e Guernsey, mentre è stata perfezionata la cessione della controllata attiva in Olanda ed è stata avviata quella della società irlandese Generali PanEurope. Al contrario, il gruppo mirerebbe a crescere in Turchia, dove si starebbe studiano una potenziale partnership con la società postale locale.

Buono anche il contributo dei Paesi Cee, a cui fa riferimento una raccolta premi lordi di 3,6 miliardi (3,5 miliardi nel periodo di confronto), che rappresenta il 5,3% del totale (5,1% nel 2016). Quest’area include Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Serbia, Romania, Slovenia, Bulgaria e Croazia.

L’Asia e l’America rappresentano il 5,5% (5,6% nell’anno precedente) della raccolta premi totale per 3,8 miliardi (3,9 miliardi nel 2016). Il Leone di Trieste in Asia opera in Cina, Indonesia, India, Hong Kong, Vietnam, Thailandia, Filippine, Malesia e Giappone. In America, invece, la compagnia triestina è presente in Argentina, Brasile, Cile, Stati Uniti ed Ecuador.

In quest’ultima area Generali ha portato a termine la vendita delle attività in Guatemala e avviato quella delle controllate attive a Panama e in Colombia. Anche l’Ecuador non sarebbe più considerato strategico, mentre il gruppo intende rafforzarsi in Argentina e in Brasile.

L’Asia invece è una delle aree considerate più promettenti con un particolare focus sulla Cina, dove nei mesi scorsi il Leone di Trieste aveva fatto sapere di volere crescere anche tramite partnership con operatori locali o valutando potenziali acquisizioni.

Risultato operativo

La tabella seguente mostra la ripartizione geografica del risultato operativo consolidato di Generali e il peso di ciascuna area in cui la compagnia triestina opera sulla base del confronto tra il 2016 e il 2017.

Come si nota dalla tabella, il risultato operativo deriva per il 62% oltreconfine sui 4,9 miliardi complessivi.

Esaminando i dati per singole aree geografiche, si evince Italia, Germania e Francia apportano il 70% del risultato operativo per un totale di 3,3 miliardi (3,4 miliardi nel 2016 con un peso del 71%). Da segnalare che all’Italia fa riferimento la quota preponderante.

Un contributo significativo viene dall’area Emea, con un risultato operativo di 0,9 miliardi (0,8 miliardi nel 2016), con un peso del 18,3% (17,2% nel 2016).

Buono anche l’apporto dei Paesi Cee con un risultato operativo di 0,5 miliardi (sostanzialmente in linea con l’anno precedente) e una quota sul totale di poco inferiore al 10 per cento. Ancora marginale quello riferito ad Asia e America.

Facendo una disamina in termini di rapporto tra risultato operativo e premi totali, si nota che esso è rimasto stabile in area 7%, grazie all’attento controllo dei costi che ha consentito di raggiungere con due anni anticipo il target da 200 milioni di risparmi preventivato nei mercati maturi.

In riferimento alle singole aree geografiche, la performance migliore viene realizzata dai Paesi Cee (13,4%), seguiti area Emea (10,3%) e Italia (8,1%). Tutte queste aree presentano una marginalità superiore rispetto al totale del gruppo. In merito all’Italia, da inizio marzo è stata rivisitata la struttura per accelerare nell’innovazione dell’offerta per adeguarsi più velocemente ai comportamenti della clientela.

Il calo del risultato operativo in Italia è stato dovuto sia alla diminuzione di quello generato dal ramo vita sia di quello relativo al segmento danni.

Germania (5,2%) e Francia (6,3%) presentano una marginalità sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente.

Nel Paese tedesco, l’aumento registrato nel comparto vita è stato in larga parte compensato dalla riduzione di quello danni. Nel Paese transalpino, invece, c’è stato un contributo positivo di entrambe le aree di business.

In queste due aree, considerate strategiche, Generali ha avviato una riorganizzazione per recuperare efficienza.

Nel Paese teutonico, per migliorare la redditività il gruppo ha avviato una serie di misure volte a razionalizzare la macchina operativa, rafforzare il marchio e a semplificare la rete distributiva. L’operazione più significativa riguarda la messa in run-off della controllata attiva nel segmento vita, Generali Leben, che implicherà l’interruzione della nuova produzione e la gestione delle polizze esistenti.

A questo proposito, in occasione della presentazione dei risultati 2017, il Ceo Philippe Donnet ha fatto presente che “Stiamo facendo ancora delle valutazioni per scegliere tra una gestione interna del run-off stesso o la cessione, ci avviciniamo alla decisione finale”. Il country manager in Germania, Giovanni Liverani, in un’intervista ha specificato che una decisione sarà presa entro l’estate.

Nel Paese d’Oltralpe, invece, lo scorso maggio si è deciso di dare un’accelerata al processo di turnaround industriale con la nomina al timone di Jean Laurent Granier.

Il colosso triestino ha già implementato diverse misure per migliorare la profittabilità in America (ratio sceso dal 7,5% del 2016 al 4,4% del 2017), dove sono state finalizzate/avviate le cessioni delle attività in quei Paesi non considerati più redditizi (Guatemala, Panama e Colombia).