Il Cda di Nova Re ha approvato il bilancio del 2017, i cui dati non sono confrontabili con quelli del 2016 a seguito della riorganizzazione societaria intrapresa in corso d’anno dalla Siiq guidata da Stefano Cervone.
Nel periodo in esame i ricavi netti da locazioni risultano pari a 2,2 milioni, al cui interno si saldano 0,5 milioni di costi inerenti il patrimonio immobiliare.
L’Ebit si esprime in circa 4 milioni, dopo aver contabilizzato 2,8 milioni riferiti a rivalutazioni nette di immobili.
Gli oneri finanziari netti assorbono 2,5 milioni, mentre le perdite realizzate da società valutate a patrimonio netto assommano a 0,3 milioni.
L’esercizio della Siiq si è chiuso con un utile poco superiore a 1 milione, contro una perdita netta di 0,7 milioni del 2016.
Al 31 dicembre 2017 l’indebitamento finanziario netto risulta pari a 76 milioni, rispetto alla liquidità netta di 0,2 milioni a fine anno 2016.
Il Cda proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo di circa 0,1 euro per azione post raggruppamento.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il Cda della Siiq ha recentemente approvato il piano industriale 2018-2024, finalizzato ad un riposizionamento della società nel segmento dell’hospitality.
Nova Re è inoltre interessata ad operazioni di rafforzamento patrimoniale in modo da poter cogliere tutte quelle chance di sviluppo offerte dal mercato, grazie anche all’estensione dei Pir al settore immobiliare.
L’obiettivo di raccolta per il raggiungimento della prima fase del piano risulta pari a 200 milioni.
Nel dettaglio il target di Gross Cap Rate è fissato al 6%, da raggiungere con leva moderata, inferiore al 40%.