Leggera flessione nella scorsa settimana del settore dell’Oil & Gas, con il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che retrocede dello 0,2 per cento rispetto alle cinque sedute precedenti, battendo però sia l’Euro Stoxx Oil & Gas (-2,7%) che il Ftse Mib (-2,5%).
Volano invece le quotazioni del petrolio, che poco dopo la chiusura di venerdì si attestavano sui massimi dello scorso gennaio, con il Wti a 65,4 $/barile (+4,8%) e il Brent a 70 $/barile (+5,9%). Il rialzo del greggio è legato a molteplici fattori: l’annunciato proseguimento dei tagli alla produzione da parte dell’Opec e dei sui alleati anche nel 2019, la nomina di Jonh Bolton, “falco” nei confronti dell’Iran, come consigliere della sicurezza nazionale americana, il calo a sorpresa delle scorte statunitensi e le tensioni geopolitiche legate ai rapporti in Medio Oriente e alla situazione venezuelana.
Sul listino, in forte ribasso il titolo Tenaris che dopo i buoni rialzi delle prime tre sedute affonda fino registrare nella settimana un –6%, in scia alla mancata imposizione dei dazi sull’acciaio alla Corea del Sud da parte dell’amministrazione Trump. I costruttori di tubi coreani sono infatti i primi competitor di Tenaris sul mercato americano con una quota del 35%, sfruttando anche attività di dumping sui prezzi.
Vendite anche su Saipem (-2,5%) che nella settimana ha annunciato l’acquisto di una nuova imbarcazione per svolgere attività di tie-back sottomarino.
Fra gli altri titoli del comparto, tutti in rosso, si segnala il calo del 5,4% di Maire Tecnimont, in scia alle prese di profitto seguite al +8,7% dell’ottava precedente.