Banche – Partenza negativa (-1,7%), in controtendenza Banca Finnat (+1,3%)

ll Ftse Italia Banche avvia l’ottava con un ribasso dell’1,7% sotto-perfomando di oltre un punto percentuale l’analogo europeo (-0,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-1,2%). La performance di quest’ultimo continua a risentire anche delle tensioni legate alle politiche protezionistiche introdotte dal presidente americano Donald Trump sulle importazioni di acciaio e alluminio, entrate in vigore lo scorso venerdì.

Il settore, dunque, inizia nello stesso modo in cui aveva concluso la settimana precedente, dopo i precedenti rialzi in scia alla pubblicazione della versione finale dell’Addendum per la gestione dei crediti deteriorata risultata migliore delle attese. Sull’andamento di ieri ha impattato anche la risalita dello spread oltre 138 punti base, a causa dell’incertezza legata alla formazione del nuovo esecutivo, con la possobile alleanza dei partiti antieuropeisti (Lega Nord e Movimento 5 Stelle).

Nel listino principale le vendite colpiscono tutti i titoli indistintamente, con Intesa Sanpaolo e Bper che contengono le perdite sotto l’1% anche grazie alla conferma della raccomandazione ‘outperform’ da parte di Exane Bnp Paribas con target price rispettivamente a 3,40 euro e 6 euro.

Continua la serie negativa di Mps (-3%), che accentua il trend ribassista iniziato dopo la pubblicazione dei risultati 2017. Ubi ha ribadito di non essere interessata a nessuna operazione straordinaria, inclusa una che possa riguardare la banca senese.

Nel Mid Cap regge l’urto Popolare Sondrio (-0,3%) che nel frattempo si avvicina all’acquisto del 51% di Cr Cento, mentre arretra ancora Credem (-1,1%), in attesa di novità sul fronte delle potenziali aggregazioni.

Su Creval (-0,6%) continuano i realizzi dopo il rally seguito all’ottimo esito dell’aumento di capitale da 700 milioni, sottoscritto interamente dal mercato. Nel frattempo, le agenzie di rating Fitch e Moody’s hanno migliorato il giudizio sulla banca dopo la riuscita della ricapitalizzazione.

Tra le Small Cap chiude in controtendenza Banca Finnat (+1,3%), in scia all’approvazione del piano industriale 2018/20.

Termina controcorrente Banco Desio (+0,5%), che recentemente ha ribadito di volere crescere organicamente.