L’operatore scandinavo Intrum Justitia, che sta trattando con Intesa Sanpaolo per rilevare la piattaforma di servicing e un portafoglio di npl, avrebbe individuato nel fondo Christofferson Robb & Company (Crc) il possibile partner per finalizzare l’offerta.
La necessità di trovare un altro investitore che affianchi la società guidata da Antonella Pagano è legata alle dimensioni dell’operazione. La piattaforma di servicing, di cui verrebbe ceduto il 51%, è stimata in un miliardo, mentre il portafoglio di npl potrebbe raggiungere i 10/12 miliardi di valore lordo, con un livello di copertura attorno, secondo alcune indiscrezioni, attorno al 70 per cento.
La valutazione del pacchetto è uno degli elementi chiave in questa fase. Soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Carlo Messina, che ha precisato di non voler registrare minusvalenze nella cessione dei crediti deteriorati.
“Solo se troviamo un partner che acceleri il recupero dei crediti, lavori sui crediti non garantiti e ci consenta di vendere il portafoglio ai valori di libro, faremo un accordo”, ha affermato il manager, “Se questo non accade non faremo accordi perché non ne abbiamo bisogno. Sarei comunque felice di farlo. Abbiamo già detto che siamo in trattative con più di un soggetto, tra cui Intrum”.
Messina ha inoltre ribadito che non esiste alcuna deadline per l’operazione. Ma secondo indiscrezioni, Intrum vorrebbe arrivare a presentare la propria offerta entro il mese di aprile.
Intanto i titoli di Intesa Sanpaolo a Piazza Affari registrano, attorno alle 11:30, un rialzo dello 0,9% a 2,9 euro, in linea con l’indice di settore.