Dopo un deciso rimbalzo in avvio il principale listino di Piazza Affari prosegue l’intonazione positiva e intorno alle 12:00 guadagna l’1,7 per cento. Particolarmente euforica Francoforte che segna un importante progresso del 2%, sulla stessa scia Londra (+2%), a seguire Parigi (+1,5%) e poi Madrid (+1,1%).
Ieri Wall Street ha terminato le contrattazioni in forte progresso (+2,8%) grazie alle aperture degli Usa verso la Cina. Il Tesoro americano ha infatti confermato che il segretario di Stato, Steven Mnuchin, ha chiamato il responsabile economico cinese, Liu He, per affrontare il tema dei rapporti commerciali tra le due potenze.
Dal fronte macro il sentiment economico nell’Eurozona è diminuito a marzo. Secondo il dato fornito dalla Commissione europea l’indice è calato di 1,6 punti a quota 112,6, deludendo il consenso degli economisti fissato a 113,2 punti.
Per quanto riguarda, invece, l’Italia a marzo l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato da 115,7 a 117,5. Viceversa è peggiorata la fiducia delle imprese con l’indice composito passato da 108,5 a 106.
Intanto, l’euro/dollaro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,2422. Il cambio dollaro/yen scambia a 105,66, rimbalzando dal minimo da 16 mesi toccato ieri a 104,56.
I falchi dei board della Bce continuano a farsi sentire. Il banchiere centrale lituano Vitas Vasiliauskas si accoda ad altri due colleghi che nei giorni scorsi si sono detti concordi con le aspettative dei mercati finanziari, i quali pronosticano un primo aumento del costo del denaro nella prima metà dell’anno prossimo. Il banchiere centrale finlandese, Erkki Liikanen, ha invece ricordato che l’inflazione di fondo nella zona euro resta inferiore alle attese, nonostante la crescita sia solida.
L’oro continua la seduta sui livelli della vigilia, a 1.350 dollari l’oncia. Seduta sulla parità per il petrolio, con il Brent (+0,2%) a 70,4 dollari e il Wti (+0,2%) a 65,7 dollari per barile.
In lieve calo lo spread, che scende a 136,6 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta all’1,89 per cento.
Tornando a Piazza Affari, svetta EXOR (+3,8%) dopo aver pubblicato ieri i risultati dell’esercizio 2017, chiuso con un utile netto più che raddoppiato a 1,30 miliardi e la proposta di un dividendo stabile pari a 0,35 euro.
Accelerano anche gli altri titoli della galassia Agnelli come FERRARI (+3,4%), FCA (+3%) e CNH (+2,6%), in rimonta dopo le perdite delle scorse sedute insieme a tutto l’automotive.
Corrono anche le azioni delle banche. Acquisti su UNICREDIT (1,4%) nel giorno in cui il quotidiano britannico The Times ha riferito che l’Ad del gruppo, Jean Pierre Mustier, sarebbe un possibile candidato per sostituire John Cryan come Ceo di Deutsche Bank. Bene anche UBI (+1,7%), BANCO BPM (+1,6%) e BPER (+1%).
TELECOM ITALIA (+0,6%) è poco mossa rispetto al resto del mercato e paga l’incertezza che si è creata in vista dell’assemblea del 24 aprile, nel corso della quale si dovrebbe consumare lo scontro tra Vivendi ed Elliott.