I listini europei mantengono un’intonazione positiva ma limano i guadagni della mattinata, mentre Wall Street apre poco distante dalla parità dopo il recupero di ieri. Intorno alle 15:50 il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,9%, sostanzialmente in linea con il Cac 40 di Parigi (+1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), mentre il Dax di Francoforte (+1,5%) e il Ftse 100 di Londra (+1,8%) mostrano rialzi più marcati.
L’ottimismo per una risoluzione della disputa commerciale fra Stati Uniti e Cina, dopo i contatti delle ultime ore confermati anche dallo stesso Trump, sostiene gli indici del Vecchio Continente. Questi beneficiano anche del dietrofront dell’euro, sceso sotto quota 1,24 dollari, con il biglietto verde in rimonta anche sullo yen a 105,7.
Pochi spunti dall’agenda macro, con il solo dato sul sentiment economico nell’Eurozona, in calo a marzo per il terzo mese consecutivo (a 112,6 punti) ma comunque su buoni livelli. A breve verrà invece diffuso l’indice relativo all’attività manifatturiera della Fed di Richmond.
Il rafforzamento del biglietto verde penalizza l’oro, in calo a 1.342 dollari l’oncia, mentre per quanto riguarda il petrolio Wti e Brent risalgono rispettivamente a 65,8 e 69,9 dollari al barile, grazie anche alle tensioni in Medio Oriente che potrebbero ostacolare l’offerta.
Sull’obbligazionario il rendimento del Btp si attesta all’1,87%, con uno spread dal Bund poco superiore a 135 punti base.
A Piazza Affari son ben intonati i titoli della galassia Agnelli, con acquisti su FERRARI (+2,9%), FCA (+2%) e CNH (+1,1%) ed EXOR (+2,9%) dopo che quest’ultima ha pubblicato i risultati dell’esercizio 2017, chiuso con un utile netto più che raddoppiato a 1,30 miliardi e la proposta di un dividendo stabile pari a 0,35 euro.
Rimbalzo per STM (+2,6%) e per BUZZI (+2,2%), oltre che per RECORDATI (+2%) e ATLANTIA (+2,2%). Tra le banche avanza UNICREDIT (+0,7%) nonostante, secondo il quotidiano britannico The Times, l’Ad Jean Pierre Mustier potrebbe essere un candidato al ruolo di Ceo di Deutsche Bank. Sottotono FERRAGAMO (-1,3%), TERNA (-0,7%) e MEDIOBANCA (-0,7%).