Mercati – Milano chiude in positivo (+0,5%), bene le utilities

Chiusura sui massimi intraday per i principali listini europei mentre a Wall Street restano sotto pressione i tecnologici, con il Nasdaq in calo di oltre un punto percentuale. A Milano il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,5% a 22.331,36 punti. Positivi anche il Ftse 100 di Londra (+0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%), mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,2 per cento.

Prosegue il sell-off sul comparto tech e il Nasdaq si avvia a chiudere il peggior mese degli ultimi due anni, in scia alle speculazioni su possibili restrizioni regolamentari sulla privacy dei dati dopo lo scandalo di Facebook e alle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, a cui si aggiungono fisiologiche prese di profitto dopo due anni di guadagni.

Sul Forex guadagna terreno il dollaro, che riporta il cambio con l’euro a 1,234 e quello con lo yen a quota 106,2 in scia al dato finale sul Pil statunitense del quarto trimestre, in aumento del 2,9% rispetto al +2,5% della rilevazione precedente e al +2,7% del consensus.

L’oro risente del rafforzamento del biglietto verde e scende a 1.328 dollari l’oncia mentre le quotazioni del petrolio retrocedono di quasi un punto percentuale, con Wti e Brent rispettivamente a 64,6 e 69 dollari al barile dopo i dati sulle scorte Usa, aumentate in misura maggiore del previsto.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del Btp decennale si attesta all’1,85% separato da uno spread con il Bund tedesco in area 135 punti base. In mattinata sono stati divulgati i dati sull’asta di Btp italiani decennali e quinquennali collocati rispettivamente all’1,83% e allo 0,68 per cento.

A Piazza Affari affonda STM (-5,3%) in scia all’intonazione negativa del settore tecnologico a livello mondiale, con Dialog Semiconductor in calo del 13,6% dopo la notizia che Apple potrebbe accelerare la produzione interna di chip. In calo anche FCA (-2%) e SAIPEM (-1,3%). Sottotono anche BUZZI UNICEM (-2,5%) dopo la pubblicazione dei risultati definitivi 2017.

In controtendenza RECORDATI (+3,1%) e le utilities, in particolare A2A (+2,4%), SNAM (+4,7%) e TERNA (+4,8%).