Il Cda della società, attiva nel settore degli accessori per l’occhialeria e il life style a marchio Fedon, ha approvato il progetto di bilancio 2017. L’esercizio si è chiuso con risultati economici per lo più negativi che hanno risentito di eventi straordinari, quali lo scorporo della divisione pelletteria, in vista della significativa rivisitazione del business, oltre che il termine del processo di de-listing del titolo Fedon da Euronext di Parigi.
Dall’analisi emerge una contrazione del 6,1% dei ricavi, fissati a 67,4 milioni. Il calo dei volumi di vendita è riconducibile al piano di riassetto del business che ha interessato soprattutto il core business societario dell’occhialeria.
L’Ebitda si esprime in 2,2 milioni, contro i 5,1 milioni nel 2016, una contrazione dovuta, oltre che alla riduzione del fatturato, all’aumento dei costi per servizi (pubblicità, fiere e promozioni) e all’incremento di costi per godimento di beni di terzi per gli affitti di nuovi punti vendita (5 nuovi store nel 2017 tra Italia e Asia).
La gestione operativa si chiude con l’Ebit in rosso per 3,2 milioni, dopo che sono stati contabilizzati costi di ristrutturazione straordinari per 3 milioni, a seguito dello scorporo della divisione pelletteria e del sopracitato de-listing dal listino di Parigi.
Balzo degli oneri finanziari netti a oltre 1 milione (+79%), riconducibile principalmente al differenziale sui cambi.
Il risultato netto è negativo per circa 4 milioni, a fronte di un utile di 1,6 milioni nel 2016.
Al 31 dicembre 2017 l’indebitamento finanziario netto è salito a 7,3 milioni dai precedenti 6,1 milioni di fine 2016. La variazione è dovuta per lo più ai maggiori esborsi per consulenze straordinarie per il de-listing, conferimento e riorganizzazione aziendale effettuate nel corso dell’anno.