Tecnologia – Settore in calo con Stm nei 4 giorni, Eurotech la migliore

Il settore tecnologico italiano ha terminato la settimana breve dal 26 al 29 marzo in calo, risentendo del sell-off che ha investito il comparto hi-tech a livello globale. Il Ftse Italia Tecnologia ha archiviato i 4 giorni con una perdita del 2,5%, sostanzialmente in linea con l’indice di settore continentale Euro Stoxx Tecnologia (-2,2%) e sottoperformando il Ftse Mib (+0,5%).

A livello internazionale l’attenzione si è focalizzata anche sulle trattative tra Stati Uniti e Cina per evitare una guerra commerciale, sugli sviluppi dello scandalo che ha travolto Facebook e sulle tensioni geopolitiche legate alle espulsioni di diplomatici russi. Sul fronte macro spicca il dato sul Pil statunitense, mentre il cambio euro/dollaro è risalito fino a 1,245 sulla possibilità, non esclusa da Weidmann e altri “falchi”, di un rialzo dei tassi della Bce nel 2019, per poi scendere nuovamente in area 1,23.

Tornando a Piazza Affari la big cap del comparto IT, Stm, ha concluso i quattro giorni con un ribasso del 3,3% condizionato dalla debolezza generale del settore dei semiconduttori. In particolare, hanno pesato sia le news provenienti da Nvidia, che ha sospeso i test sulla guida autonoma per la quale è fornitore di Uber, sia il crollo di Dialog Semiconductor in scia alla notizia che Apple potrebbe internalizzare più rapidamente del previsto la produzione di chip.

Sottotono anche la mid cap Reply (-5,7%) mentre fra le small cap spicca Eurotech (+6,2%), che prosegue il trend positivo innescato dai conti e chiude l’ultimo mese con un +16,8 per cento.

In rialzo Exprivia (+1,7%) che alla Star Conference ha presentato il progetto di integrazione con Italtel e Sesa (+1,9%) che ha sottoscritto un accordo vincolante con Infracom per l’acquisto del ramo di azienda software ERP Panthera. Termina in calo del 5,6% Tiscali dopo l’annuncio del conferimento, avvenuto lo scorso 15 dicembre, del mandato a Mediobanca per valutare possibili opzioni strategiche.

Per quanto riguarda le tlc Telecom Italia chiude poco mossa (-0,2%). In settimana è partito, con la notifica all’Agcom, l’iter formale per la separazione della rete di accesso attraverso la creazione di una entità legale separata e l’Ad Amos Genish ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per aggiornarlo sullo scorporo.

Per quanto riguarda la partita per il controllo della Società, il fondo Elliott ha presentato un esposto alla Consob dopo le dimissioni di 8 consiglieri che hanno portato alla decadenza dell’intero Cda. Il prossimo 9 aprile si riunirà il Cda per discutere delle eventuali azioni a valle della decisione del collegio sindacale di integrare l’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile con la richiesta formulata da Elliott di nominare sei nuovi consiglieri. L’obiettivo del fondo statunitense è restituire un Cda completamente legittimato, rendendo inutile l’assemblea del 4 maggio, ma Vivendi potrebbe contestare l’integrazione operata dal collegio.

Pesante Acotel (-10,4%) mentre chiude poco movimentata Retelit (+0,7%) i cui soci Shareholder Value Management, Axxion e Bousval, che detengono complessivamente il 24,36% del capitale sociale, hanno sottoscritto un patto parasociale. Questo ha l’obiettivo di presentare e votare una lista di candidati per la nomina dei componenti del Cda, nonché una lista di candidati per la nomina dei componenti del collegio sindacale, in occasione dell’assemblea degli azionisti convocata per il 27 aprile 2018.