Nel 2017 il gruppo riporta un fatturato pari a 10,1 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2016 ma inferiore ai 14 milioni previsti nel piano industriale reso pubblico nel 2016. Uno scostamento imputabile al semplice slittamento, dovuto all’allungamento degli iter di approvazione interni al cliente, di un accordo la cui formalizzazione era prevista per la fine del 2017 e il cui perfezionamento è attualmente previsto per l’esercizio in corso.
L’andamento del giro d’affari si riflette a livello di Ebitda, pari a circa 7 milioni e in linea con le attese. Il relativo margine raggiunge il 66% e supera la soglia del 50% indicata da suddetto piano.
L’Ebit aumenta da 435mila euro a 6,4 milioni.
L’esercizio 2017 si chiude con un utile netto di 5,2 milioni, che si confronta con i 357mila euro del 2016.
Dal lato patrimoniale la liquidità netta si attesta a 24 milioni, in aumento di 20,9 milioni rispetto a fine 2016, beneficiando degli effetti della conversione dei warrant.
Considerando il positivo andamento dei risultati registrati nel corso dei tre ultimi esercizi e, soprattutto, le evoluzioni che hanno caratterizzato e caratterizzeranno l’operatività aziendale, il management conferma la possibilità avviare il passaggio della società al segmento Mta/Star di Borsa Italiana nei prossimi mesi.
Il CdA ha proposto di destinare l’utile di esercizio di 4,9 milioni a costituzione di riserve di patrimonio.