Lo scorso mese, il principale indice di piazza Affari è stato il migliore tra i maggiori panieri equity europei, nonostante la totale incertezza dello scenario politico emersa dall’esito delle elezioni dello scorso 4 marzo. Nel dettaglio, il Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,9% (riducendo così il guadagno da inizio anno al 2,6%), mentre gli altri indici azionari del vecchio Continente hanno perso mediamente il 2,5 per cento.
A sostenere le quotazioni del paniere delle Blue chip tricolori i solidi risultati del 4° trimestre del 2017, insieme alle indicazioni positive per l’esercizio in corso, in un contesto in cui la Banca centrale europea continuerà a non alzare i tassi mentre sull’altra sponda dell’Atlantico sono attesi ulteriori aumenti del costo del denaro da parte della Federal Reserve.
Analizzando il comportamento borsistico tenuto lo scorso mese dai 41 titoli che compongono il Ftse Mib, si osserva che ben 24 hanno concluso le contrattazioni di giovedì su livelli di prezzo inferiori a quelli registrati lo scorso 28 febbraio, 2 sono rimasti sostanzialmente invariati e 15 si sono attestati su livelli superiori.
Al primo gruppo appartengono le azioni di gruppi attivi nei più diversi settori merceologici (comparto utility escluso), con una netta prevalenza di bancari (Banco Bpm, Bper, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo), seguite da industriali (Cnh Industrial, FiatChrysler, Prysmian e Pirelli & C).
Le migliori performance borsistiche di marzo all’interno del Ftse Mib sono state portate a casa da Italgas (+9,9%) e Brembo (+9%) che a febbraio erano stati, invece, tra i titoli più venduti del paniere in esame con ribassi rispettivamente pari al 11,2% e all’11,5 per cento. Ancora un mese da incorniciare per Moncler (+7,7%), con le relative quotazioni che hanno superato la soglia dei 30 euro, registrando nuovi massimi storici. Nel settore utility, protagonista anche A2A (+6,8%), ma ben comprate anche Terna (+4,1%) ed Enel (+4%).