Mercati – Milano resiste poco sopra la parità, accelera Fca

Intorno alle 16:00 i principali listini europei mostrano un andamento incerto ma in lieve miglioramento rispetto alla mattinata, grazie anche all’avvio positivo di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,2%, il Ftse 100 di Londra e il Cac 40 di Parigi cedono lo 0,3% mentre il Dax di Francoforte (-0,7%), e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) restano lievemente più attardati.

Gli indici americani hanno aperto in frazionale rialzo dopo il calo di ieri, ma sullo sfondo rimangono i timori per una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In risposta ai dazi di Trump, Pechino ha infatti stilato un elenco di 128 prodotti americani sui quali verranno introdotte tariffe, minacciando ulteriori contromisure e acuendo le tensioni che continuano a preoccupare gli investitori.

Sul Forex recupera terreno il dollaro, che risale a 1,226 nei confronti dell’euro e a 106,5 rispetto allo yen.

Tra le materie prime, l’oro arretra a 1.334 dollari l’oncia, mentre recupera leggermente terreno il petrolio con Wti e Brent in rialzo di circa mezzo punto percentuale rispettivamente a 63,4 e 68 dollari al barile. I dati dell’agenzia Baker Hughes hanno evidenziato un calo di 7 unità degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti, allentando in parte i timori legati all’incremento della produzione statunitense, ma un aumento dell’output in Russia e un possibile taglio dei prezzi di vendita da parte dell’Arabia Saudita frenano ulteriori guadagni.

In mattinata l’agenda macro ha visto la pubblicazione degli indici Pmi finali di marzo relativi all’attività manifatturiera dei Paesi europei. I dati hanno sostanzialmente confermato le rilevazioni preliminari, evidenziando un’espansione del settore ma anche un rallentamento del ritmo di crescita.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano resta immobile all’1,79%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in area 129 punti base.

A Piazza Affari prosegue il rally di MEDIASET (+7%) dopo l’importante accordo strategico raggiunto con Sky e i report positivi di alcuni analisti. In rialzo anche FCA (+4%) dopo i dati sulle immatricolazioni Usa che hanno evidenziato un aumento del 14% a 216.063 veicoli rispetto ai 190.254 dell’anno precedente, battendo nettamente le stime che prevedevano un aumento dell’1,9 per cento.

Bene BANCA GENERALI (+1,5%) che beneficia dell’upgrade da parte di Mediobanca da ‘neutral’ a ‘outperform’ ed ENI (+1,4%).

Vendite su CNH (-1,6%), LEONARDO (-1,8%) e STM (-2,6%), ancora penalizzato dalla debolezza del settore, anche in scia alle nuove indiscrezioni secondo cui dal 2020 Apple potrebbe rimpiazzare i chip di Intel con i propri processori.