Fin Posillipo e Bootes, azionisti di Pierrel con una partecipazione rispettivamente pari al 36,362% e al 5,079% del capitale sociale, hanno sottoscritto lo scorso 29 marzo un patto parasociale.
Tale accordo, avente ad oggetto tutte le n. 22.500.157 azioni ordinarie di Pierrel di cui suddetti azionisti sono complessivamente titolari e che si estenderà automaticamente a tutte le ulteriori azioni Pierrel che gli stessi dovessero acquistare e/o sottoscrivere successivamente alla data di sottoscrizione del patto parasociale, disciplina alcuni aspetti della governance di Pierrel e del trasferimento delle partecipazioni nel capitale della società di titolarità di Fin Posillipo e Bootes.
Il patto parasociale è stato sottoscritto dai suddetti azionisti nell’ambito dell’operazione di risanamento del gruppo approvata dal CdA della società lo scorso 11 ottobre e prevede tra l’altro:
- l’impegno di suddetti azionisti a sottoscrivere la propria rispettiva quota dell’aumento di capitale, nonché a garantire, per un ammontare massimo pari a circa 6,8 milioni, la
sottoscrizione dell’eventuale inoptato dell’aumento di capitale. Tali impegni di sottoscrizione e garanzia saranno eseguiti dagli stessi mediante utilizzo dei versamenti in conto futuro aumento di capitale rispettivamente effettuati a beneficio della società; - l’impegno di suddetti azionisti a presentare due liste congiunte per la nomina dei membri, rispettivamente, del CdA e del collegio sindacale della società e a fare in modo che il presidente e, qualora nominato, il vice presidente siano nominati su designazione congiunta di Fin Posillipo e Bootes e l’Ad sia nominato su designazione di Fin Posillipo;
- il diritto di ciascuno dei suddetti azionisti ad acquistare in prelazione tutte o parte delle azioni Pierrel che l’altro azionista dovesse decidere di vendere;
- una durata di 3 anni, con un rinnovo automatico per ulteriori periodi di 3 anni, salvo disdetta comunicata da una delle parti con un preavviso di almeno 6 mesi rispetto alla relativa data di scadenza.
Infine si segnala che, in linea con quanto previsto nella convenzione accessoria, nel
caso in cui l’aumento di capitale non abbia generato proventi netti per cassa per la società pari almeno alla soglia di inscindibilità fissata dall’assemblea degli azionisti del 22 novembre 2017 in 5,2 milioni (importo minimo), i suddetti azionisti si sono riservati la possibilità, ma non l’obbligo, di sottoscrivere e liberare mediante versamenti per cassa la parte dell’aumento di capitale una parte dell’eventuale inoptato dell’aumento di capitale stesso fino a un ammontare massimo complessivo pari al sopra indicato importo minimo meno i proventi netti per cassa generati fino a quel momento dall’aumento di capitale.