Rosetti Marino (Aim) – Conti in rosso nel 2017

Nel 2017 Rosetti Marino ha realizzato un prodotto lordo pari a 0,1 milioni (-11% a/a). Diminuiscono i margini operativi, con l’Ebitda pari a 3 milioni, mentre l’Ebit diventa  negativo per 4,8 milioni. L’esercizio si è chiuso con una perdita netta dei soci a 5,8 milioni. La liquidità finanziaria netta è pari a 47,8 milioni.

Rosetti Marino, operatore a livello mondiale nella progettazione, costruzione e fornitura di piattaforme ed impianti per il settore Energy oltreché nella progettazione e costruzione di navi di servizio, ha realizzato un prodotto lordo (ricavi + variazione dei lavori in corso su ordinazione) pari a 189,5  milioni (-11% a/a). Il decremento rispetto all’anno precedente è riconducibile principalmente al settore Navale, che ha realizzato attività pari a 3 milioni rispetto ai 24 milioni nel 2016.

Negli altri due settori del gruppo, che comprendono Energy e Process Plant, il prodotto lordo si è mantenuto in linea coi valori dell’esercizio precedente e rispettivamente pari a 151 e 36 milioni.

Nel 2017  la ripresa delle quotazioni petrolifere ha portato le diverse compagnie a rivedere la politica di contenimento degli investimenti. In seguito a ciò, l’aumento della domanda ha consentito a Rosetti Marino di acquisire un portafoglio ordini al 31 dicembre 2017 pari a 366 milioni (127 milini a fine 2016) così suddivisi: 350 milioni per il settore Energy e 16 milioni per il settore Process Plant.

L’Ebitda è diminuito del 76,1% a/a a 3 milioni riportando una marginalità in calo di 4,3 punti percentuali risentendo della riduzione del volume di affari. Invece, l’Ebit diventa negativo per 4,8 milioni, nonostante il calo degli ammortamenti passati da 5,5 a 2,9 milioni.

Il saldo della gestione finanziaria è in deficit per 1,4 milioni. L’esercizio fruisce di proventi non ricorrenti per 0,3 milioni, dopo che nel pari periodo 2016 aveva riportato oneri non ricorrenti per 0,1 milioni.

Il calo delle imposte a 0,05 milioni porta a chiudere il conto economico con una perdita netta dei soci pari a 5,8 milioni, a fronte di un utile netto per 1,7 milioni a fine 2016.

Dal lato patrimoniale, la liquidità finanziaria netta scende a 47,8 milioni dai 57,3 milioni a fine 2016.

Il Cda propone la distribuzione di un dividendo aumentato a 0,50 euro (0,30 euro nel 2016) per ciascuna delle 3,8 milioni di azioni in circolazione aventi diritto, con stacco della cedola il 14 maggio 2018 e pagamento a partire dal 16 maggio 2018, con record date il 15 maggio 2018.

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