I listini europei arrotondano i guadagni della mattinata, beneficiando anche dell’avvio positivo di Wall Street. Intorno alle 15:40 il Ftse Mib di Milano avanza del 2%, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+2,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,7%), il Cac 40 di Parigi (+2,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+2%), mentre gli indici americani proseguono la rimonta cominciata nella seconda parte della seduta precedente, aprendo in rialzo di circa mezzo punto percentuale.
L’attenuarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, pronte a negoziare per evitare una guerra commerciale, favorisce il ritorno della propensione al rischio, sostenendo l’equity e penalizzando gli asset rifugio, ben comprati ieri.
Sul Forex recupera terreno il dollaro, che risale a 1,225 nei confronti dell’euro e a 107,1 rispetto allo yen, sostenuto ieri dall’incertezza. La moneta unica risente anche dei dati di marzo sull’attività terziaria e la produzione economica dell’Eurozona, che hanno confermato un rallentamento del ritmo di crescita. Da segnalare anche i numeri di febbraio sui prezzi alla produzione (+0,1% mensile, +1,6% annuo), sostanzialmente in linea con le attese, e sulle vendite al dettaglio (+0,1% m/m, +1,8% a/a), inferiori alle aspettative.
Negli Stati Uniti, invece, in attesa del job report in uscita domani, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 242 mila unità, (225 il consensus, 218 mila la rilevazione precedente), mentre la bilancia commerciale di febbraio, invece, ha evidenziato un deficit in aumento a 57,6 miliardi, contro i 56,9 miliardi attesi e i 56,7 miliardi di gennaio.
Ritraccia anche l’oro, safe asset per eccellenza, in discesa a 1.324 dollari l’oncia anche a causa dell’apprezzamento del biglietto verde. In frazionale rialzo quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente in area 63,6 e 68,3 dollari al barile, dopo il recupero di ieri innescato dal calo a sorpresa delle scorte statunitensi mostrato dai dati settimanali dell’Eia.
Nuovamente in ascesa i rendimenti sull’obbligazionario, in seguito al calo di ieri, con il tasso sul Btp decennale in rimonta all’1,76% e lo spread dal Bund in area 124 punti base.
A Piazza Affari recupera terreno FCA (+5%), seguita da TELECOM ITALIA (+4,6%), sostenuta dal possibile ingresso di Cdp nel capitale con una quota fino al 5 per cento. In evidenza anche EXOR (+4,7%), BUZZI (+4,1%), CNH (+4%) e TENARIS (+4%).
Denaro su ATLANTIA (+2,1%) che ha lanciato il Telepass Europeo per le auto e ha confermato l’intenzione di avvalersi, subordinatamente all’esito positivo dell’Opa su Abertis, del diritto di vendita a Edizione della partecipazione in Cellnex pari al 29,9%, qualora non pervengano entro il 16 aprile 2018 offerte migliori.
Ben intonati i bancari, in linea con il mercato UNICREDIT (+1,8%) che sta studiando la cessione di circa 2 miliardi di crediti deteriorati da realizzare entro il 2018. Fra le utilities ENEL guadagna l’1% mentre TERNA, A2A e SNAM viaggiano poco sotto la parità.